Nel contesto della quinta missione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si fa riferimento alla creazione di un Sistema Nazionale di Certificazione per la parità di genere, il quale supporta e incoraggia le imprese nell’adozione di politiche adeguate a ridurre le disparità di genere in aspetti che influenzano la qualità del lavoro.
I NUMERI
Fissato a quota mille il numero delle PMI che entro il 2026 avrebbero dovuto essere certificate secondo la UNI/Pdr125:2022, superando i test riguardanti l’abbattimento di ogni forma di gender gap sui luoghi di lavoro. Sorprendentemente, ad oggi, il numero delle aziende italiane che ha richiesto e ottenuto la certificazione ha già superato, con largo anticipo, il numero indicato, arrivando a quota 1480. Secondo una ricerca condotta da Gidp (Associazione direttori risorse umane), di cui ASACERT è partner, il 47% delle imprese intervistate afferma che le questioni legate alla parità di genere sono significative nella loro cultura di D&I (Diversità e Inclusione). Analogamente, il 39% delle aziende ha implementato azioni significative per ridurre la disparità di genere.
I CLUSTER
Al momento, sono chiamate a rapporto solo alcune aziende. Pur restando una certificazione su base volontaria, la suddivisione avviene sulla base di cluster, in funzione del numero di dipendenti. In base al cluster di appartenenza dell’organizzazione, è necessario considerare un diverso set di KPI da rispettare. Tali indicatori individuati per la verifica sono ben 34 -KPI Key Performance Indicators- suddivisi in 6 macro-aree principali: 1) cultura e strategia; 2) governance; 3) processi delle risorse umane; 4) opportunità di crescita e inclusione delle donne nell’azienda; 5) equità salariale tra i generi; 6) supporto alla genitorialità e bilanciamento tra vita professionale e privata. Affinché un’organizzazione possa ottenere la certificazione, è necessario che raggiunga almeno il 60% degli obiettivi stabiliti, che variano in base alle dimensioni dell’organizzazione stessa. Inoltre, sono richiesti requisiti standard dei sistemi di gestione e requisiti specifici propri della Pdr125, tra cui la definizione e l’attuazione di un Piano Strategico, il monitoraggio costante e la revisione per il miglioramento continuo, l’istituzione di un Comitato Guida, l’adozione di una politica per la parità di genere, l’implementazione di un sistema di Whistleblowing e la promozione del benessere aziendale.
I VANTAGGI
Ottenere la certificazione per una azienda significa, non solo un aumento della reputazione, ma anche un accesso facilitato ai finanziamenti previsti dal PNRR. A fronte di uno stanziamento di 9,81 miliardi per lo sviluppo di politiche d’inclusione sociale, la certificazione consente alle organizzazioni di accedere a sgravi fiscali e premialità nella partecipazione a bandi italiani ed europei e ad appositi incentivi di natura fiscale e in materia di appalti pubblici. La certificazione può essere rilasciata da parte di un Organismo accreditato, come ASACERT, a seguito di un audit di verifica dell’applicazione della prassi.
SGUARDO SOCIAL
La UNI/PdR 125:2022 intende portare un cambiamento sostenibile e durevole a favore dell’occupazione femminile nel nostro Paese, uno sguardo alla lettera S dell’acronimo ESG, che vede una rinnovata attenzione verso il sociale, a favore di un’innovazione dei modelli organizzativi e quindi un cambiamento di cultura.