La Commissione Europea ha avviato l’iter per la procedura di infrazione contro l’Italia per la violazione della Direttiva comunitaria sui ritardi nei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione (P.A.) verso le imprese.
Dal Rapporto di Confartigianato sull’applicazione da parte della P.A. della Direttiva contro i ritardi di pagamento emerge che nel 2013 la P. A. italiana è stata la più lenta in Europa a pagare le imprese fornitrici di beni e servizi: con una media di 170 giorni ha superato di 109 giorni la media UE di 61 giorni e di 140 il limite di 30 giorni imposto dal Decreto Legislativo n. 192/2012 sui tempi di pagamento, entrato in vigore il 1° gennaio 2013 in recepimento della Direttiva 2011/7/UE. Un record negativo al quale si somma un altro nostro pessimo primato in Europa: l’Italia ha il maggior debito commerciale della P.A. verso le imprese, pari al 4% del Pil nazionale.
In Italia ha avuto poca efficacia il Decreto sblocca crediti ed è per questo motivo che l’apertura della procedura di infrazione contro il nostro Paese per la violazione degli articoli 4 e 7 della Direttiva Comunitaria era inevitabile.
Il vice presidente della Commissione, Antonio Tajani, ha comunicato che l’Italia avrà 5 settimane di tempo per rispondere alle contestazioni e se la risposta non sarà soddisfacente, si dovrà procedere con la messa in mora.
Si spera che l’avvio della procedura di infrazione da parte della Commissione Europea costituisca una vera e concreta occasione per sbloccare definitivamente le procedure di pagamento delle P.A..
I ritardi dei pagamenti stanno creando una situazione nazionale allarmante, confermata dalle associazioni di categoria. Secondo il Rapporto dell’Ance, infatti, i tempi medi di pagamento degli Enti Pubblici risultano maggiori di quelli denunciati da Confartigianato con una media di circa sette mesi, di gran lunga superiori a quelli previsti dalla norma.