Oggi, 5 Giugno 2023 è la Giornata Mondiale dell’Ambiente, promossa dal programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), per sensibilizzare sui temi della tutela della terra.
Nel mondo, ogni minuto vengono acquistate un milione di bottiglie di plastica, mentre ogni anno vengono utilizzati fino a 5.000 miliardi di sacchetti di plastica. Le plastiche, stanno diventando parte della documentazione fossile della Terra e hanno persino dato il nome a un nuovo habitat microbico marino chiamato “plastisfera”. Pare evidente, dunque, che il tema della Giornata Mondiale dell’Ambiente, scelto per quest’anno, dovesse essere appunto il riciclo e l’utilizzo delle plastiche, una scelta obbligata dall’urgenza dei fatti.
L’Italia sta facendo tanto in tema di scelte in favore della transizione, basti ricordare che l’8 Febbraio 2022, con le modifiche approvate agli articoli 9 e 41, per la prima volta dal 1948, viene apportata una modifica ai c.d. “Principi Fondamentali” dell’ordinamento costituzionale italiano. I temi della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni, rientrano tra i princìpi fondamentali della Carta costituzionale italiana.
Anche dal punto di vista dei cittadini, si riscontra una certa maturità rispetto ai temi di salvaguardia degli ecosistemi, anche in riferimento alle inevitabili conseguenze sulla salute pubblica. Un recente studio a cui hanno partecipato 1249 consumatori italiani, mostra che le aziende devono essere più trasparenti nelle informazioni sulla sostenibilità dei materiali che utilizzano; dovrebbero aumentare la conoscenza e la promozione delle loro iniziative di sostenibilità ed essere consapevoli che gli utenti sono disposti a pagare di più per prodotti e servizi sostenibili, a condizione che ne conoscano i benefici e a partecipare a comunità che promuovono l’economia circolare. Per il 70% dei consumatori europei la reputazione di sostenibilità del marchio è una variabile importante per le proprie scelte d’acquisto ed il 39% degli europei è disposto a pagare di più i prodotti, purché siano ecologici, etici, biologici: sostenibili. Una tendenza che si inquadra nel più ampio sistema di indirizzo dei fondi pubblici nei confronti della attività economiche. Un sistema di tassonomia alla base dei 6 princìpi “Do No Significant Harm” (DNSH). Le informazioni fornite dalle imprese diverranno necessariamente oggetto di audit di certificazione da parte di enti terze e indipendenti, come ASACERT, superando la volontarietà e all’arbitrarietà con cui fino ad oggi le imprese si sono approcciate ai temi oggetto del provvedimento, in favore di una rendicontazione affidabile, trasparente e comparabile. La rendicontazione societaria di conformità ai principi DNSH diventa così uno strumento di monitoraggio per misurare consapevolmente l’impatto sull’ambiente.
Ambiente non è solo quello che ci circonda fatto di scenari naturali. La declinazione di ambiente costruito, fatto di luoghi di vita, dell’abitare, di lavoro, è quello in cui trascorriamo in media il 90% del nostro tempo (o quasi 22 ore al giorno). Nel corso degli anni ASACERT ha sviluppato un’ampia offerta di servizi in tema di sostenibilità, anche nel mondo edile ed immobiliare. Tali filiere sono responsabili del 40% di emissioni di CO2 e, dunque, molto si può fare affinché si riduca l’impatto delle loro attività sul Pianeta, aumentando, al contempo, il benessere nella vita delle persone. ASACERT è Organismo di Verifica Accreditato per il Green Building Council Italia, relativamente ai protocolli energetico-ambientali della famiglia LEED® e tra gli schemi proprietari di GBC Italia, anche per il Protocollo completamente Made in Italy, GBC Historic Building.
Tra le iniziative ideate da ASACERT, il format di eventi Milano Sostenibile, un vero e proprio think tank dell’innovazione, dedicato ai tre pilastri della Sostenibilità (Environmental, Social e Governance). Ospiti di primo piano del mondo della cultura, dell’economia, decisori pubblici e uomini d’azienda, riuniti di volta in volta, con l’obiettivo di affrontare il tema della rigenerazione urbana, della sostenibilità in edilizia e sociale per combattere il disagio sociale in tutte le sue forme, in un network dove la tematica green è la forza motrice del cambiamento.
Molto possiamo fare per il Pianeta e, sebbene l’Italia si attesta tra le nazioni che più fanno in tema di Sostenibilità ambientale, le urgenze dei cambiamenti climatici e della salute pubblica, impongono un deciso cambio di passo anche da parte delle altre nazioni. Che ognuno faccia la sua parte, il Pianeta non attende.