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Dieci cose da sapere sullo Standard ISO 37001 – Anti-bribery Management Systems

Francesco Clementucci, giurista ed esperto di anti-corruzione, relatore al convegno ASACERT-ANRA sul tema “anti-bribery e compliance” | Milano, 13 aprile 2018

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È stato sviluppato da un comitato tecnico, pubblicato per la prima volta il 15 ottobre 2016 ed è il frutto dell’elaborazione di 141 esperti provenienti da 50 paesi

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Una delle prime aziende al mondo ad esser stata certificata ISO 37001 è stata ENI. Anche Microsoft e Walmart hanno annunciato l’intenzione di ottenere la certificazione

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Si basa sulle più importanti e rilevanti linee guida internazionali emanate da: Camera di commercio internazionale, Organizzazione per la cooperazione e sviluppo economico, Transparency International, Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti e Ministero della Giustizia del Regno Unito

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È applicabile a livello globale, a tutte le organizzazioni o parti di un’organizzazione indipendentemente dal tipo (private o pubbliche), dimensione (piccole medie o grandi) e natura dell’attività

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Concerne tutte le forme di corruzione, sia nel settore pubblico che nel settore privato

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È basato su analisi di rischio, sia ambientale che organizzativo, dettagliata e su misura

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È strutturato secondo lo schema della High Level Structure (HLS) e può essere facilmente integrato con altri sistemi di gestione

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Può coordinarsi col Modello Organizzativo ex D.lgs. 231/2001

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Può rafforzare la credibilità economica e la reputazione commerciale dell’azienda/ente

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Non è un esimente di responsabilità penale

Può costituire una sorta di “documento di internazionalità” per le imprese in un contesto globale di crescente attenzione verso il fenomeno corruttivo e di particolare severità delle sanzioni previste contro i crimini economici  (per esempio dalla US Foreign Corrupt Practices Act – FCPA o dallo UK Briber Act).