1 Maggio 2020

Dalla diretta “Dallo Sblocca Cantieri al Modello Genova la giusta strategia per far ripartire l’Italia”

Il “Modello Genova” non è un  miracolo, ma un monumento allo spirito collaborativo, alla competenza e alla volontà di fare. Eppure nel nostro Paese, ad oggi, questo approccio deve essere considerato straordinario a fronte di un management delle procedure edili, affetto da una patologia cronica del settore che rappresenta(va) l’8% del PIL italiano.

Di questo si è parlato ieri sera nell’incontro organizzato dal Rotary Club Milano Porta Venezia nella sua versione digital a tema: “Dallo Sblocca Cantieri al Modello Genova la giusta strategia per far ripartire l’Italia”. Importante successo di pubblico a conferma del fatto che l’autorevolezza degli interlocutori unitamente a temi non banali e di interesse strategico nazionale, dovrebbero sempre tracciare la strada maestra per amministratori pubblici e Italia che produce. La sensibilizzazione è la nuova via maestra della consapevolezza e della corretta percezione del rischio a cui non solo l’Italia, ma la comunità mondiale va in contro, programmare interventi per risposte efficaci e tempestive, solo passando per una propedeutica consapevolezza socialmente diffusa e condivisa da chi ha il compito di predisporre misure concrete in favore del sistema produttivo.

Ospiti dell’incontro, moderati da Monica Giandotti, giornalista e conduttrice televisiva Rai 3: il Sen. Salvatore Margiotta, Sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Silvestro Ferrara, Group Head of Insurance SALINI IMPREGILO, Alessandro De Felice, Chief Risk Officer presso Prysmian Group e Presidente ANRA, Fabrizio Capaccioli, Presidente Rotary Club Milano Porta Venezia e Managing Director ASACERT e Nicola Meistro, Amministratore Delegato PERGENOVA S.C.p.A e Direttore Generale COCIV.

Il Sottosegretario Margiotta ha annunciato che l’11 Maggio il Governo presenterà un piano per rimettere in moto il settore edile, un “Decreto Semplificazione” che davvero tutti auspicavano. Allo stesso tempo ha chiarito che le deroghe procedurali alle normative vigenti in tema di edilizia, non possono essere la normalità. Nonostante si sia stimato che il 54% dei tempi legati alla realizzazione di opere edili sia legato a procedure burocratiche, non è immaginabile, lavorare costantemente in deroga alle leggi, ha sottolineato il rappresentante del Governo, manifestando la consapevolezza che il Codice Appalti ha delle indubbie criticità, ma allo stesso tempo che non possa essere cancellato.

Eppure, in una condizione emergenziale senza precedenti come quella che ci troviamo nostro malgrado ad affrontare in questi nefasti mesi, ci si aspettava una replicazione tout court del Modello Genova, senza se e senza ma. Un momento di emergenza, deve prevedere misure straordinarie, per non risultare inadeguato alla straordinarietà della crisi. “Il Codice appalti va rivisto in modo sostanziale” esorta Capaccioli – MD ASACERT “…sono stati ridotti gli articoli, certo, ma ne è stata raddoppiata la lunghezza e questo non è esattamente rispondente al concetto di semplificazione di cui il comparto edile avrebbe bisogno”. 

L’Italia ha bisogno di ripartire in sicurezza, a cominciare da un piano straordinario di manutenzione delle opere edili pubbliche. Il cemento armato non ha una durata infinita. È necessario uno screening serio sul loro stato di salute e mettere in atto piani procedurali efficaci per la messa in sicurezza. Si deve poter trovare una via di mezzo tra la deroga alla normativa vigente e lo standard attuale che richiede mediamente 15-20 anni per la realizzazione di un progetto edile.

Emerge una consapevolezza unanime: il virus che uccide le imprese italiane si chiama burocrazia. È vitale lavorare seriamente ad un vaccino da sviluppare in un laboratorio chiamato Parlamento, grazie a virologi e immunologi chiamati amministratori pubblici, imprese capaci ed enti di controllo terzi e affidabili.