I dati sulla produzione edilizia del 2018 segnalano una crescita circoscritta ma servono ingenti risorse per far ripartire il sistema costruttivo italiano, mentre più di 600 cantieri giacciono fermi in tutta la penisola.

I dati ISTAT sull’andamento della produzione edilizia nel 2018 rilevano un timido incremento dello 0,2% nel mese di dicembre, che tuttavia non riesce insieme al mese di novembre a risollevare le sorti del quarto trimestre dell’anno, che chiude in negativo a – 0,8%.

Tuttavia, si deve evidenziare che ad oggi i cantieri producono ancora il 31% in meno rispetto al 2010 e che per recuperare il profondo gap creatosi negli anni di recessione e crisi del settore – con crolli anche a due cifre registrati nel 2012 e 2013 – servirebbero investimenti e spese cospicui.

L’ANCE – Associazione Nazionale Costruttori Edili – ha censito negli ultimi mesi più di 600 opere bloccate nel nostro Paese, per una “perdita” complessiva di circa 36 miliardi di euro che potrebbe anche triplicare se si considerassero le ricadute sull’intero sistema economico italiano. Attraverso la propria iniziativa legata al sito www.sbloccacantieri.it, ANCE ha voluto denunciare la pericolosa situazione di inattività alla quale è sottoposto l’intero comparto dell’edilizia; a condividere il medesimo destino di chiusura o abbandono sono infatti sia le grandi opere – un esempio fra tutte la TAV Torino-Lione – sia le opere minori che tanto impatto hanno sulle comunità locali e provinciali – basti pensare ai cantieri fermi di ospedali, scuole, strade e ponti.

A pesare ancor di più sul settore delle costruzioni – che secondo le stime dell’Associazione coprirebbe il 22% del PIL nazionale, includendo nel calcolo non soltanto la produzione vera e propria, ma anche la filiera dei materiali e il campo della compravendita immobiliare – sono i mancati investimenti promessi dal Governo e le procedure burocratiche farraginose che spesso inibiscono fluidità e velocità del processo costruttivo.

In seguito alle proteste veementi del settore edile, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli ha convocato nelle scorse settimane i rappresentanti dei costruttori annunciando un decreto legge “sblocca-cantieri” che anticipi la pubblicazione del nuovo Codice Appalti e funga da sostegno attivo per la ripresa del comparto. Il Presidente di ANCE Gabriele Buia si è detto soddisfatto delle intenzioni del Ministro ma ora si attendono azioni concrete volte alla semplificazione delle procedure e delle norme, al sostegno alle imprese e alla riapertura dei cantieri per il tramite di investimenti ingenti.

Il tema è uno dei più dibattuti negli ultimi mesi, tra le varie proposte avanzate al momento spiccano la possibile reintroduzione dell’appalto integrato, l’introduzione della progettazione semplificata anche per la manutenzione straordinaria, la gestione più trasparente dei subappalti e l’obbligo di mantenere la progettazione esecutiva per mandare a gara un’opera.

La situazione del comparto costruttivo rimane quindi ancora molto incerta e si dovranno attendere le prossime iniziative del Governo per comprendere se sarà possibile aspirare ad una crescita significativa nel corso del 2019, considerando che si tratta del secondo anno consecutivo di crescita (sia pur infinitesimale) dopo i sette anni di cali registrati nell’ultimo decennio.

Sono state rese note da ENEA le nuove linee guida per le diagnosi energetiche degli edifici pubblici, recanti indicazioni utili per costituire una banca dati unitaria che permetta il confronto tra i fabbisogni energetici reali e quelli di riferimento.

ENEA – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – ha da poco pubblicato le nuove linee guida per la diagnosi dell’efficienza energetica degli edifici pubblici, un documento che rientra nel più ampio progetto ES-PA “Energia e Sostenibilità per la Pubblica Amministrazione”. L’iniziativa, sostenuta dal Programma Operativo Nazionale Governance e Capacità Istituzionale e gestita dall’Agenzia per la Coesione Territoriale, punta ad operare a livello nazionale per aumentare le capacità energetiche degli edifici e degli impianti della PA, incrementando la consapevolezza e l’interesse sul tema del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale.

Le linee guida sulla diagnosi energetica degli edifici e degli impianti nascono come supporto per tutti i professionisti del settore e sono pensate per rafforzare le competenze tecniche degli operatori. Il documento inoltre ha come obiettivo quello di offrire specifiche indicazioni affinché i dati registrati a livello nazionale possano poi essere raccolti all’interno di una banca dati unitaria che permetta di confrontare in modo diretto le discrepanze fra consumo energetico reale e fabbisogno di riferimento. Grande attenzione viene posta in particolare alla fase di analisi che comprende aspetti cardine della valutazione energetica, come:

L’interesse nei confronti della sostenibilità ambientale e della riduzione dell’impatto energetico ha inoltre permesso che venissero prolungati anche per il 2019 gli incentivi dedicati ai lavori di ristrutturazione quando finalizzati alla riqualificazione energetica degli edifici sia pubblici che privati. L’Agenzia delle Entrate ha aggiornato in questi giorni la guida sulle agevolazioni fiscali per il risparmio energetico, all’interno della quale è possibile trovare i chiarimenti relativi agli incentivi previsti dalla Legge di Bilancio (per saperne di più leggi il nostro articolo).

ASACERT – ente di certificazione, ispezione e valutazione operante a livello nazionale e internazionale – è in grado di offrire diverse tipologie di attività ispettive in campo energetico, effettuate sempre con la massima professionalità da tecnici specializzati e auditor con pluriennale esperienza. ASACERT presta ai propri clienti servizi di certificazione energetica degli edifici, audit energetico per immobili ed impianti, ispezioni termografiche e prove non distruttive.

Pubblicati sul sito dell’INAIL i dati provvisori riguardanti le denunce di infortuni e malattie professionali presentate nel 2018. Preoccupa l’aumento degli incidenti mortali e delle patologie lavoro-correlate.

L’INAIL ha da poco pubblicato i dati analitici relativi alle denunce di infortunio e malattia professionale registrate dall’Istituto nel corso dell’anno appena concluso; le informazioni presenti ad oggi devono ancora essere confermate e saranno ufficializzate solo dopo il consolidamento dei dati e la presentazione a metà anno della Relazione Annuale 2018.

Le denunce di infortunio presentate sono state 641.261, +0,9% rispetto al 2017; l’indice, in calo esclusivamente nel comparto dell’Agricoltura, è salito in tutti i settori e registra un picco per Industria e Servizi. Le zone più colpite sono Friuli Venezia Giulia, Molise e la provincia autonoma di Bolzano. Sul totale dei dati ricevuti, aumentano le denunce di infortunio registrate a nome di lavoratori extracomunitari (+9,3%), mentre diminuiscono leggermente quelle fatte da lavoratori italiani (-0,2%).

Un aspetto particolarmente tragico riguarda il numero di infortuni con esito mortale che sono stati segnalati all’INAIL nel corso del 2018: 1.133 le denunce rilevate, ben 104 in più rispetto all’anno precedente. Ad influire negativamente sul risultato e a causare una forte inversione di tendenza del trend discendente registrato negli ultimi anni sono stati gli eventi drammatici avvenuti nel mese di agosto, durante il quale hanno perso la vita ben 132 lavoratori. Tali decessi, avvenuti per lo più a seguito di incidenti plurimi – con più di due lavoratori implicati – occorsi in itinere – cioè durante lo spostamento verso o dal luogo di lavoro – hanno visto incrementare il proprio numero a causa del crollo del Ponte Morandi a Genova e degli incidenti stradali di Lesina e Foggia in Puglia, eventi che affondano le proprie radici in profondi malfunzionamenti del “sistema Italia”, come la mancanza di controlli infrastrutturali e il caporalato.

Nel 2018 tornano ad aumentare anche le denunce delle malattie professionali, che, con un’incidenza del +2,5% rispetto al 2017, si attestano sui 59.585 casi registrati. Le patologie più accusate sono quelle del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo (36.637 denunce), quelle del sistema nervoso e in particolare del tunnel carpale (6.681), le malattie dell’orecchio (4.574), le affezioni del sistema respiratorio (2613) e i tumori (2.461). Ricordiamo che sono considerate malattie professionali solo quelle patologie contratte nell’esercizio e/o a causa delle attività lavorative svolte dall’individuo; esse perciò, al contrario dell’infortunio, per il quale il rapporto con il lavoro può essere mediato o indiretto – si veda il caso degli incidenti in itinere -, devono presentare un rapporto causale o concausale diretto fra il rischio professionale e la malattia stessa.

Per incentivare le aziende a realizzare interventi volti ad aumentare il grado di salute e sicurezza sul lavoro, anche quest’anno l’INAIL ha pubblicato il Bando ISI per lo stanziamento di 370 milioni di euro in finanziamenti a fondo perduto (per saperne di più leggi il nostro articolo sul tema). Ogni organizzazione però può mettere in atto soluzioni preventive che diminuiscano i rischi di incidenza di infortuni e malattie professionali, rendendo il luogo di lavoro più sicuro e salubre per tutti i lavoratori. L’adozione di un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro come OHSAS 18001 e ISO 45001, per esempio, permette di abbattere drasticamente i rischi infortunistici e patologici, riconoscendo peraltro all’azienda numerosi vantaggi anche in termini di aumento di produttività e diminuzione delle spese assicurative.

ASACERT – ente di certificazione, ispezione, valutazione e formazione – offre ai propri clienti un servizio di certificazione riconosciuto, obiettivo e completo relativo ai Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro, effettuato da un team di auditor esperti e competenti, con pluriennale esperienza nel settore.

Giovedì 7 febbraio, a Milano, ASACERT ha preso parte al Charity Party di Fondazione Theodora Onlus, dedicato alla raccolta fondi in favore dei bambini ricoverati presso l’Istituto dei Tumori di Milano e organizzato in collaborazione con Garage Italia e lo chef stellato Carlo Cracco.

ASACERT ha contribuito a sostenere la serata benefica durante la quale sono stati raccolti fondi per sovvenzionare le speciali visite dei Dottor Sogni ai bambini ospedalizzati, sostegno concreto per tutti i piccoli pazienti e le loro famiglie che quotidianamente vivono realtà difficili e che hanno sempre bisogno di qualcuno che doni loro spensieratezza e sorrisi.

L’obiettivo di Fondazione Theodora è quello di supportare in modo competente e professionale i bambini malati, ricoverati in cliniche e ospedali, coinvolgendoli in momenti di gioco e divertimento tramite i Dottor Sogni: professionisti specializzati, formati per operare in contesti ospedalieri pediatrici di alta complessità.

Alla serata di beneficenza ha partecipato anche André Poulie, Presidente e Fondatore di Fondazione Theodora. André ha dato vita al progetto ispirato dalla madre Théodora, la quale durante un periodo di lunga degenza del figlio allietò con la propria gioia e allegria non soltanto il piccolo, ma anche gli altri bambini ricoverati. Alla morte della madre, André e il fratello Jan hanno deciso di condividere lo spirito di resilienza di Théodora fondando nel 1993, in Svizzera, Fondation Théodora, nucleo primigenio dell’associazione. Oggi la Onlus è presente in otto Paesi nel mondo tra i quali anche l’Italia, dove è attiva da più di vent’anni.

Nel corso dell’evento del 7 febbraio si è tenuta anche un’asta benefica con oggetti donati da alcune aziende, tra le quali anche Cassina e Hublot, per la raccolta fondi a favore del reparto di pediatria oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori IRCCS di Milano. Durante la serata, inoltre, è stata letta una toccante lettera scritta da una coppia di genitori nella quale viene espressa tutta la gratitudine e la riconoscenza nei confronti dei Dottor Sogni di Theodora che sono stati accanto alla famiglia in un momento di particolare sofferenza e difficoltà.

ASACERT ancora una volta ha voluto prestare tutto il proprio sostegno alla causa patrocinata da Fondazione Theodora Onlus, sostenendo l’associazione e condividendone gli obiettivi.

Scopri le foto della serata.

ph. Stefano Sgarella

Il Centro Direzionale Cavagnari di Cariparma, per il quale ASACERT ha svolto il duplice servizio di assistenza LEED® in fase di progettazione e costruzione e Commissioning di base, ha da poco ottenuto la certificazione LEED® Platinum.

USGBC – United States Green Building Council – ha assegnato al Centro Direzionale Cavagnari – Green Life la certificazione LEED® Platinum in riferimento al protocollo LEED® New Construction. Il Centro è inoltre stato nominato “progetto del mese” da GBC Italia per i livelli di sostenibilità raggiunti.

Il livello Platino rappresenta il gradino più alto nella scala di rating elaborata dallo USGBC e si ottiene conseguendo un punteggio di crediti superiore al valore totale compreso fra gli 80 e i 110 punti. Per ottenere risultati di così notevole merito l’opera deve rispettare altissimi standard qualitativi in termini di sostenibilità ambientale ed eco-compatibilità. I criteri di valutazione LEED®, infatti, prevedono la presenza di alcuni requisiti obbligatori, ai quali si possono aggiungere altre caratteristiche ambientali che contribuiscono a determinare il rating finale dell’opera. I crediti vengono attribuiti sulla base dell’analisi delle seguenti categorie: processo integrato, localizzazione e trasporti, sostenibilità del sito, gestione efficiente delle acque, energia e atmosfera, materiali e risorse, qualità ambientale interna, innovazione e priorità regionali.

Il progetto del Centro Direzionale Cavagnari, nuovo headquarters di Crédit-Agricole Cariparma, sorge a Parma ed è costituito da un grande complesso suddiviso in tre edifici principali, dei quali uno ipogeo, e da un enorme parco di circa 70.000 mq, vero polmone verde della zona. Lo studio di architettura Frigerio Design Group, che ha realizzato il progetto, si è posto come obiettivo quello di dar vita ad una struttura d’eccellenza, all’interno della quale il rispetto per l’ambiente e quello per l’uomo entrano in profonda sinergia.

Politecnica – azienda di progettazione integrata specializzata nei settori di architettura, ingegneria e urbanistica – ha affidato ad ASACERT la realizzazione dei servizi di pre-assessment, di assistenza LEED® in fase di progettazione e costruzione e di Commissioning, al fine di garantire la migliore assistenza tecnica all’opera. Il gruppo di lavoro composto da LEED® Accredited Professional e Commissioning Authority certificati, con un’expertise consolidata da anni di esperienza sul campo, ha condotto le attività di monitoraggio e assistenza in modo preciso e puntuale, contribuendo così all’ottenimento da parte della struttura della certificazione LEED® Platinum per le nuove costruzioni.

 

photo © GBC Italia e Frigerio Design Group

A quasi un anno di distanza dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è stato firmato il nuovo documento contenente le indicazioni per la corretta applicazione delle norme tecniche sulle costruzioni.

Giovedì 17 gennaio, il Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha firmato il decreto di approvazione della circolare esplicativa sull’aggiornamento delle Norme Tecniche sulle Costruzioni 2018 che fornisce indicazioni precise sulle modalità di applicazione della normativa e aggiunge ulteriori informazioni.
Le Norme Tecniche sulle Costruzioni (NTC) 2018, pubblicate a febbraio dello scorso anno, hanno sostituito la normativa precedente risalente al 2008; il documento aggiornato espone regole e prassi da seguire per l’esecuzione corretta dei lavori di costruzione ed è stato via via integrato tramite l’utilizzo di circolari esplicative che delineano in modo ancor più preciso alcuni dei punti. L’intento sotteso alle integrazioni è quello di suggerire indicazioni che rendano più agevole e chiara l’applicazione delle Norme Tecniche, migliorando la sicurezza sia delle strutture già esistenti sia di quelle in fase di costruzione e progettazione.
Le Norme Tecniche sulle Costruzioni 2008 verranno gradualmente soppiantate dalle nuove NTC 2018 – meglio compatibili con gli Eurocodici in vigore e le norme UNI di ultima generazione – ma saranno ancora applicabili in due casi specifici: per tutte le opere pubbliche i cui progetti, firmati e assegnati, si concluderanno entro il 22 marzo 2023 e per le opere private delle quali è stato depositato il progetto in precedenza.
La “maxi” circolare attuativa siglata dal Ministro consta di oltre cinquecento pagine con le quali verranno fornite a tutti gli operatori del settore indicazioni e informazioni addizionali, al fine di favorire una corretta applicazione delle norme stesse. Il provvedimento integrativo, che dovrebbe essere a breve pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, approfondirà molti degli argomenti di maggiore interesse contenuti nella direttiva e aggiungerà specifiche tecniche riguardanti nuovi ambiti di costruzione.
Due i punti focali della circolare:

ASACERT, grazie alla lunga esperienza nel settore delle costruzioni, offre una vasta gamma di servizi ispettivi completi e aggiornati nel campo dell’edilizia e delle infrastrutture, tra i quali verifica e validazione di progetto, controllo tecnico in corso d’opera, verifica di stato conservativo di opere civili, prove non distruttive e project and technical monitoring.
Per scoprire tutti i servizi disponibili visita la pagina dedicata QUI.

Quali sono i provvedimenti previsti nella nuova Legge di Bilancio che nei prossimi mesi interesseranno edilizia, infrastrutture, appalti e lavori pubblici? Scopriamo insieme le principali novità

Il 30 dicembre è stata approvata in modo definitivo la Legge di Bilancio 2019 contenente le misure fiscali previste per quest’anno e gli obiettivi del prossimo triennio. Il documento, ratificato dalla Camera in terza lettura e pubblicato in Gazzetta Ufficiale con grave ritardo rispetto alle scadenze previste dalla normativa, prevede l’introduzione di numerose disposizioni per la ripartizione economica delle risorse, in vigore già dal 1° gennaio. Molteplici sono le misure prese in esame dalla Legge di Bilancio: oltre ai più noti provvedimenti riguardanti reddito di cittadinanza e quota 100, tante sono le novità anche nel settore dell’edilizia.

Il testo della Legge di Bilancio, a seguito dei numerosi emendamenti, ha visto quasi duplicare il proprio numero di commi, passati da 654 a 1149, molti dei quali sono dedicati ad infrastrutture, appalti, territorio, investimenti e lavori pubblici. Vediamo alcuni dei passaggi più significativi previsti dalla manovra:

Alle misure elencate si aggiungono, infine, molti altri provvedimenti come l’implementazione della sicurezza di ponti, edifici e territorio, l’incremento delle risorse per gli interventi di ammodernamento nell’edilizia sanitaria, l’estensione della tipologia di interventi volti a migliorare l’efficienza energetica del Paese e l’introduzione di manovre a favore di interventi contro il dissesto idrogeologico e le calamità naturali.

Per consultare il testo completo della Legge di Bilancio 2019 clicca qui.

Pubblicato a dicembre il Bando INAIL 2018 che prevede lo stanziamento di finanziamenti a fondo perduto per la realizzazione di interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Per il nono anno consecutivo l’INAIL offre il proprio contributo a tutte le imprese che rispondano ai requisiti e che siano intenzionate a mettere in atto progetti volti a migliorare salute e sicurezza dei propri dipendenti, diminuendo il rischio di infortuni e di patologie sviluppate a causa del lavoro svolto. Attraverso il Bando ISI 2018, quest’anno l’INAIL mette a disposizione la cifra più alta stanziata finora pari a 369.726.206,00 euro, con il duplice obiettivo di migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori e di incentivare piccole e micro imprese ad adottare modelli organizzativi idonei.

Con l’aggiornamento delle linee di indirizzo per la concessione degli incentivi economici, inoltre, sono state approvate alcune indicazioni volte a valorizzare soluzioni preventive che diminuiscano i rischi infortunistici e patologici, tra le quali l’adozione di un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro come l’OHSAS 18001 e la più recente ISO 45001.

I finanziamenti a fondo perduto sono destinati a tutte le imprese presenti sul territorio nazionale iscritte nel Registro delle Imprese o nell’Albo Imprese Artigiane e ad alcuni Enti del terzo settore in possesso dei requisiti necessari; i fondi, che vengono assegnati fino ad esaurimento delle risorse seguendo l’ordine di ricezione delle richieste, sono inoltre cumulabili con altre forme di sostegno dedicate alle piccole società.

I fondi a disposizione vengono ripartiti per regione in base alle necessità preventivamente calcolate dall’INAIL e sono suddivisi in cinque assi in base alla tipologia di destinatari ai quali vengono conferiti:

Per avere accesso al finanziamento a tasso zero stanziato dall’INAIL è necessario presentare la domanda in modalità telematica, seguendo una procedura composta da tre fasi:

  1. Compilazione della domanda sul sito INAIL nel periodo compreso fra l’11 aprile e il 30 maggio 2019
  2. Invio della domanda durante il cosiddetto “Click Day”, giorno che sarà indicato sul sito
  3. Conferma della domanda con invio della documentazione completa dei progetti.

In seguito alla ricezione di tutte le richieste, l’INAIL provvederà a verificare i progetti e a selezionare le imprese che avranno diritto alla spartizione dei fondi stanziati.

Per non vanificare poi gli sforzi sottesi alla realizzazione del Bando, sono stati vagliati ulteriori provvedimenti, quali la semplificazione delle procedure di partecipazione, la redistribuzione dei fondi stanziati ma non assegnati e la possibilità di condividere i progetti prevenzionali.

Per maggiori informazioni visita la pagina dedicata sul sito INAIL.

Per prevenire, monitorare e contrastare il fenomeno della corruzione e per gestire la responsabilità amministrativa in caso di reato è possibile implementare sistemi di gestione ad hoc, come la UNI ISO 37001 e il Modello di Organizzazione e Gestione 231.

È stato di recente approvato alla Camera il disegno di legge anti-corruzione, che passa ora al vaglio del Senato e che prevede l’inasprimento delle pene per i reati contro la pubblica amministrazione e l’incremento delle misure interdittive per le organizzazioni “colpevoli”. Il ddl cosiddetto “spazzacorrotti” propone l’introduzione di nuove norme a favore della trasparenza, tra le quali l’introduzione del Daspo –interdizione perpetua dagli appalti e dai pubblici uffici, mutuata dalla prassi sportiva – e la possibilità di ricorrere ad agenti sotto copertura per le indagini.

Il ddl anti-corruzione pone particolare attenzione al tema della responsabilità amministrativa, il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede infatti ha fortemente voluto l’aumento da uno a cinque anni delle misure interdittive minime introdotte dal D. Lgs. 231/2001, che già prevede la revoca di autorizzazioni e licenze, l’interdizione dalle attività e il divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione per i responsabili di reati quali corruzione, concussione e peculato.

Negli ultimi mesi, è nuovamente emerso il problema della poca chiarezza del D. Lgs. 231/2001 sulla posizione degli enti pubblici: la norma infatti sembra escludere dalla possibilità di reato tutti gli enti pubblici, aprendo quindi una grave falla nel sistema giuridico.  Tuttavia il decreto in oggetto si intende legittimo per tutte le società e potrebbe perciò essere considerato valido anche per gli organismi di natura pubblica, come indicato peraltro nell’articolo 1 della legge 190/2012, nel quale si parla di adeguamento del Modello 231 per tutti i tipi di organizzazione.

L’inasprimento delle pene anti-corruzione previsto dal disegno di legge e la recente applicazione del blocco interdittivo indicato nel D. Lgs. 231/2001 anche gli enti pubblici, ha riaperto il dibattito sui mezzi che le organizzazioni possono adoperare per salvaguardarsi dal fenomeno corruttivo e limitare i danni in caso di accertata elusione della legge da parte di uno dei propri esponenti. Il D. Lgs. 231/2001 prevede infatti, oltre alla responsabilità penale diretta a carico del soggetto che ha materialmente compiuto il crimine, anche un’imputazione di colpa per l’organizzazione. Per scongiurare ingenti perdite pecuniarie e per preservare la società dal danno reputazionale è possibile applicare il Modello di Organizzazione e Gestione 231, volto ad implementare le misure preventive sotto forma di sistemi di gestione e controllo della corruzione e di disposizioni organizzative di contrasto inserite all’interno dei protocolli aziendali.

I modelli adottati per prevenire e controllare fenomeni corruttivi e responsabilità aziendali, inoltre, se attestati da un ente terzo possono fungere da scudo giuridico per l’ente che può evitare le sanzioni legate alla responsabilità amministrativa dimostrando di aver applicato correttamente tutte le indicazioni previste dal Modello 231. Strumenti fondamentali per la gestione della trasparenza sono:

ASACERT, in quanto ente accreditato da ACCREDIA in Italia, UKAS nel Regno Unito e EIAC negli Emirati Arabi Uniti, ha la facoltà di validare il MOG 231 e certificare enti e aziende per ISO 37001, ISO 26001 E SA 8000, sistemi di gestione di importanza strategica per evitare l’insorgere di fenomeni corruttivi e per consolidare credibilità economica e reputazione commerciale agli occhi del mercato anche internazionale.

Quali sono i rischi aziendali che fanno più paura alle imprese? Il 6° Osservatorio Nazionale del Risk Management ha stilato un elenco: a preoccupare maggiormente sono cyber risk e rischio reputazionale, ma molte sono le incertezze sulla gestione e la prevenzione di questi e altri rischi aziendali.

Dal rapporto Cineas-Mediobanca 2018 emerge che molte aziende ancora sottovalutano i vantaggi dell’adozione di un sistema di Risk Management serio e professionale e che in molti ignorano l’esistenza di procedure di controllo e gestione del rischio sistematizzate ed efficaci, correlate da polizze assicurative specifiche. Il campione di circa 310 imprese preso in esame nel 6° Osservatorio comprende aziende attive nei più diversi settori, dall’alimentare al meccanico, dal chimico-farmaceutico a quello dei beni per la persona. A sviluppare maggiormente i sistemi integrati di Risk Management sono le cosiddette “Imprese 4.0”, ossia quelle aziende che hanno fatto dell’innovazione di macchinari e processi il proprio punto di forza e che, oltre all’impiego di nuove tecnologie nel campo produttivo, si sono adoperate per una digitalizzazione dei sistemi di controllo e gestione degli imprevisti.

Tutte le organizzazioni che negli ultimi anni si sono interessate attivamente al settore della gestione del rischio, introducendo all’interno dei propri sistemi di corporate governance procedure di controllo e prevenzione, hanno migliorato le proprie performance economiche e reputazionali. Dall’analisi dei dati condotta sulle aziende campione, si evince la stretta correlazione esistente fra l’incremento degli introiti e la gestione integrata dei rischi; grazie, infatti, alla valutazione preventiva della situazione di rischio alla quale una determinata impresa è sottoposta, il Risk Manager può elaborare una strategia atta a minimizzare l’impatto del potenziale rischio e le eventuali conseguenze annesse.

Vediamo allora quali sono i dieci rischi che preoccupano maggiormente le imprese italiane:

  1. Sicurezza sul lavoro
  2. Difettosità del prodotto
  3. Cyber risk
  4. Rischio reputazionale
  5. Business continuity
  6. Rischio ambientale
  7. Competenze professionali
  8. Catastrofi naturali
  9. Compliance normativa
  10. Imitazione del prodotto.

Segue inoltre a poca distanza dai rischi sopra citati, anche quello legato al passaggio generazionale, particolarmente sentito in un Paese come l’Italia, nel quale moltissime sono le piccole e medie imprese a conduzione famigliare che oggi sempre più spesso decidono di orientarsi verso una governance aperta, a favore di amministratori delegati esterni alla famiglia, con maggiori competenze tecniche e una preparazione adeguata anche in materia di gestione e prevenzione dei rischi aziendali.

È interessante notare come la maggior parte dei rischi presenti nella top ten possa essere gestita e prevenuta con l’adozione dei corrispondenti sistemi di gestione, tra i quali ISO 9001 Qualità, ISO 14001 Ambientale, ISO 45001 Salute e Sicurezza sul Lavoro, ISO 26000 Responsabilità sociale, ISO 37001 Anti-corruzione. Molti dei più recenti protocolli infatti sono strutturati con una logica “risk based thinking”, ossia di approccio basato sul rischio, e puntano a trasformare i potenziali fattori di rischio in opportunità di miglioramento continuo.

ASACERT – ente di certificazione, validazione e ispezione con una lunga esperienza in Italia e all’estero – effettua anche servizi di Risk Assessment, stime assicurative e patrimoniali e intangible asset evaluation, per proporre ai propri clienti una valutazione completa ed esaustiva dei propri “valori” e dei rischi che potrebbero comprometterli.