In linea con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’11 marzo, tutte le aziende hanno l’obbligo di assicurare “la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago”. ASACERT stringe nuovi accordi per garantire il servizio di sanificazione ambientale a tariffe convenzionate.

C’era una volta un posto chiamato “azienda”: ampi uffici, siti di produzione, fabbriche e stabilimenti, magazzini e tanti altri locali che improvvisamente, a causa di un virus molto contagioso, si svuotarono. Dopo un lungo periodo di quarantena il virus scomparì e tutto tornò alla normalità”.

Questa è la storia che tra qualche anno potremo raccontare.

Nel frattempo, sebbene l’emergenza coronavirus abbia spalancato le porte allo smart working e gran parte delle aziende stia lavorando da remoto, c’è un elemento che accomuna tutte le realtà operative o momentaneamente in pausa: l’obbligo di sanificare gli ambienti di lavoro.

È quanto si legge anche nel “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”, firmato il 14 marzo 2020 da sindacati, imprese e governo. Un piano di azione condiviso, articolato in 13 punti, contenente le linee guida per agevolare le imprese nell’adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio e fornire indicazioni operative per incrementare, negli ambienti di lavoro non sanitari, l’efficacia delle misure preventive adottate.

Al punto 4 “Pulizia e sanificazione in azienda” si specifica inoltre che, come disposto dal Ministero della Salute con la circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020, nel caso di presenza di una persona con Covid-19 all’interno dei locali aziendali, si deve procedere alla sanificazione e alla pulizia dell’area, nonché alla ventilazione della stessa, garantendo la pulizia a fine turno e la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch e mouse, con adeguati detergenti.

Siamo dunque in guerra, una guerra al contagio, e per contrastare l’avanzata del nemico bisogna immedesimarsi nel ruolo di soldati, pronti a combattere l’invasore che ci ha privato delle nostre libertà, delle nostre abitudini, del nostro lavoro e in alcuni, troppi casi, anche della vita.

ASACERT combatte al fianco delle aziende, fornendo loro tutti gli strumenti a sua disposizione per aiutarle ad essere produttive, con sistemi e strategie di continuità operativa, attività da remoto ove possibile e strumenti preventivi, come il servizio di Inspection & Expediting, da attivare all’occorrenza. 

È in questo clima di solidarietà, supporto e vicinanza, che ASACERT ha deciso di stipulare accordi con ditte specializzate nell’attività di sanificazione ambientale, per offrire alle organizzazioni, di tutti i settori e le dimensioni, la possibilità di sanificare i propri ambienti a tariffe convenzionate.

“Vogliamo essere vicini alle aziende anche in queste delicate operazioni, consentendo loro di assolvere, a costi più che competitivi, l’obbligo imposto dal Governo di rendere salubri gli ambienti di lavoro” dichiara l’Amministratore Delegato di ASACERT – Fabrizio Capaccioli. “Il nostro intento è rendere la quotidianità degli imprenditori italiani, più serena possibile, minimizzando gli oneri organizzativi e puntando contestualmente alla riduzione dei costi, in modo da concentrarsi sul business, con atteggiamento resiliente e vincente”.

Per richiedere il servizio o ricevere maggiori informazioni sul servizio di sanificazione e disinfezione è attivo il numero verde 800 032870 dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00 oppure è possibile compilare il modulo sottostante e sarete ricontattati.

RICHIEDI MAGGIORI INFORMAZIONI

    Attestazione Covid ProtectionMonitoraggio medicoSanificazioneContinuità operativaInspection & ExpeditingAltro


    L’analisi della Società Italiana di Medicina Ambientale in merito al legame tra i livelli di particolato atmosferico e il Covid-19, le considerazioni dell’Associazione Nazionale dei Risk Manager Aziendali, l’Economia Circolare e la resilienza come strategie vincenti, i temi emersi durante l’ultima diretta streaming organizzata dal Rotary Club di Milano Porta Venezia. ASACERT presente.

    Ci troviamo, ormai da diverse settimane, nel pieno di quella che l’Organizzazione mondiale della Sanità ha certificato come emergenza internazionale di salute pubblica.

    Si afferma, col passare dei giorni, confinati nel nostro responsabile isolamento, volto al distanziamento sociale e al bio-contenimento del patogeno, la certezza che nulla sarà più come prima. Al di là delle misure straordinarie e di emergenza di limitazione delle libertà individuali e collettive, che pur gradualmente scemeranno, sarà necessario un cambiamento che interesserà, sempre di più, ogni aspetto della vita di tutti noi. Il punto è che non possiamo più assistere passivamente, abbiamo l’obbligo di essere attori responsabili, sulla scia di un’emergenza, che ha solo accelerato un improcrastinabile cambio di visione e prospettiva di un mondo tutto nuovo, non solo per le generazioni future. Si tratta di mettere in atto una best practice di stili di vita, virtuosi quanto necessari, ora e adesso.

    Di questo si è parlato all’incontro “CambiaMenti: Tutelare la salute umana conservando la biodiversità”, promosso dal Rotary Club di Milano Porta Venezia, trasmesso in streaming sulla pagina Facebook della nota associazione, che riunisce circa 1,2 milioni di persone in tutto il mondo.

    Nell’approccio multi sfaccettato delle analisi sulla diffusione del Covid-19, particolarmente suggestivo e inquietante, nella sua credibilità, è il punto della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA). Il Presidente dell’autorevole associazione, il Prof. Alessandro Miani, è stato ospite dell’incontro. Si è parlato dei risultati della ormai nota ricerca riguardante i livelli di particolato atmosferico, che fungerebbe da carrier per il trasporto di molti contaminanti, virus compresi. Partendo da queste considerazioni, la SIMA evidenzia una simmetria tra i superamenti dei limiti di legge delle concentrazioni di PM10, nelle aree interessate, e il numero di casi positivi da COVID-19. Nel Position Paper pubblicato si afferma che le elevate concentrazioni di particolato atmosferico osservate nella Pianura Padana, hanno esercitato un’azione di “boost”, cioè di incremento alla diffusione virulenta dell’epidemia. Sono analisi che andranno certo supportate da ulteriori e approfonditi studi, ma che rappresentano un buon punto di partenza per la spiegazione del fenomeno, almeno nei suoi aspetti così devastanti dal punto di vista della diffusione territoriale.

    Un’analisi che trova basi solide nel dato che vede l’Italia primeggiare nella triste Euro-chart sui decessi prematuri causati da biossido di azoto (NO2, 14.600 persone), seguita da Germania (11.900 persone) e Regno Unito (11.800 persone).

    La considerazione ulteriore che va fatta, che è strettamente connessa alle misure di contenimento, è l’evidenza che le misure adottate per contrastare la diffusione del virus, funzionano nella riduzione del particolato, di cui il Prof. Miani si è occupato, seppur analizzando il dato con scopi differenti. Il punto di vista espresso nello stesso incontro, riguardante la tutela della salute umana conservando la biodiversità, dal Chief Manager di Prysmian Group e Presidente di ANRA, Alessandro De Felice, sulle analisi riguardanti la qualità dell’aria, dimostrano che dobbiamo ripensare il nostro modello di sviluppo di mobilità e di sfruttamento industriale delle risorse. Dobbiamo ridurre velocemente le attività che impattano sull’ambiente e porre un freno alla domanda delle risorse. I fattori che saranno fondamentali per il nostro futuro, saranno l’accelerazione e l’approfondimento sulla prevenzione del rischio pandemie, l’attuazione di politiche contro l’emergenza ambientale e una maggiore consapevolezza diffusa dell’impatto del nostro stile di vita e delle nostre abitudini alimentari. I nostri consumi sono scelte personali, ma sono connessi ad un sistema di produzione i cui effetti collaterali hanno conseguenze sul pianeta e sull’intera comunità.

    Naturalmente occorrono politiche coerenti. Il nuovo Green Deal europeo si muove in questa direzione. La Commissione Europea ha, infatti, adottato un nuovo piano d’azione per l’Economia Circolare, per un’Europa più pulita e più competitiva. Nel rapporto italiano sull’economia circolare 2020, che recepisce il Green Deal europeo, il focus è l’approfondimento sulla bioeconomia rigenerativa, settore strategico per l’economia circolare, che può contribuire sia a consolidare il futuro di settori già di successo, sia ad aprire nuovi sviluppi. Il consumo di materiali cresce a un ritmo doppio di quello della popolazione mondiale. È il momento di mettere in atto le migliori strategie di difesa per aumentare l’efficienza, tagliare gli sprechi, inventare nuove soluzioni. Un momento che stimola a fare delle profonde riflessioni per uno sviluppo sostenibile. De Felice, mette in evidenza che l’Italia parte da un vantaggio competitivo, anzi due: saremo i primi in Europa ad uscire dalla crisi, perché i primi ad esserne stati colpiti ed il terzo Paese a livello globale (dopo Cina e Corea), oltre ad avere un ulteriore plus: l’Italia è leader nell’economia circolare. Un approccio che punta alla riduzione del consumo di materiali, suolo, risorse naturali, ma anche della possibilità di far crescere l’occupazione e i posti di lavoro, grazie a metodologie green anche nel campo delle infrastrutture e dei trasporti. Ogni abitante della Terra utilizza più di 11.000 chili di materiali all’anno. Un terzo si trasforma in breve tempo in rifiuto e finisce per lo più in discarica; solo un altro terzo è ancora in uso dopo appena 12 mesi.

    Fabrizio Capaccioli, amministratore delegato di ASACERT e Presidente del Rotary Club di Milano Porta Venezia, organizzatore dell’incontro, auspica un diffuso atteggiamento respons-abile, nella sua capacità di dare risposte durature e strategiche a lungo termine anche quando non saremo più in pericolo. “È vitale trovare un equilibrio tra l’economia, le produzioni e il rispetto per la natura, non solo ideologiche e di principio, ma concrete e attuabili.” E conclude: “Adottare atteggiamenti consapevolmente resilienti, in linea con le sfide che non ci aspettano domani, ma bussano già alla nostra porta oggi, rappresenta l’unica strategia efficace per ripartire con sguardo positivo e atteggiamenti costruttivi per il nostro nuovo futuro che, se qualcuno non se ne fosse ancora accorto, è già cominciato.”

    C’era da aspettarselo: tutti gli operatori della logistica, anche i più accreditati e con esperienza pluriennale, stanno annunciando limitazioni dei servizi, inclusi il blocco delle consegne e dei ritiri in determinati comuni e province, ma anche il blocco dei trasporti dei colli che superano un certo peso. Le attività di Inspection & Expediting mettono al riparo dai rischi.

    Partiamo dai dati: secondo le stime di Nielsen, dall’ultima settimana di febbraio alla prima di marzo 2020, gli acquisti online di beni di largo consumo hanno registrato un aumento di 83,5 punti percentuali anno su anno e del 30% da una settimana all’altra. Molti paragonano la situazione attuale a momenti di forte domanda, visti solo durante il periodo natalizio o nelle iniziative speciali (come il Black Friday). Come in altri settori, però, anche la logistica deve far fronte a contagi e filiali chiuse. Nelle aree più colpite il 50% delle spedizioni espresse non è stato ancora consegnato e anche i giganti della grande distribuzione sono stati colti impreparati. È inevitabile: un solo caso di contagio porta, per effetto delle disposizioni di emergenza nazionale, alla chiusura per 14 giorni delle sedi logistiche interessate.

    Abbiamo imparato che il nuovo agente patogeno colpisce erga omnes, ma i danni peggiori li provoca negli organismi più indifesi, con sistema immunitario debilitato e meno pronto a contrastare il suo ingresso. Così dobbiamo considerare che le aziende più esposte sono quelle non preparate a gestire l’emergenza, che di per sé non può essere prevista nelle modalità temporali, ma può essere validamente fronteggiata, minimizzandone le ricadute negative sul business e creando, perché no, le premesse per delle nuove occasioni di mercato.

    Le strategie di Business Continuity si dimostrano essenziali e un approccio specifico è senz’altro quello di passare a modelli di gestione di forniture, approvvigionamento, logistica e trasporto più agili, moderni ed efficaci.

    La fragilità delle catene di fornitura è direttamente proporzionale alla complessità e alla interconnessione portata dal mercato globale, sempre più spesso impattato da eventi e fattori di rischio in costante crescita: la Brexit, la guerra commerciale di dazi Usa-Cina, disastri naturali, i cyber-attack, il cambiamento delle esigenze dei consumatori, gli obiettivi di sostenibilità ambientale, solo per citarne alcuni.

    Dotarsi di processi di Inspection & Expediting, affidabili, che riguardano il controllo delle forniture, di qualunque dimensione, in termini di qualità e tempi di evasione e consegna, rappresenta uno degli elementi necessari alla prosecuzione spedita delle attività di un’organizzazione. ASACERT assicura un servizio altamente specializzato, grazie alla sua esperienza ventennale al fianco delle aziende in tutti i settori di business.

    Nei casi di commesse complesse, il processo di Inspection & Expediting, rappresenta un’attività cruciale, minimizzando l’esposizione del cliente in termini di rischio di inefficienze e, nei casi peggiori, di penali per il mancato adempimento, anche parziale, degli obblighi contrattuali. La prevenzione e l’identificazione di criticità nel processo di fornitura, riduce in modo rilevante l’esposizione dell’azienda nei confronti di rischi di ritardi nei tempi di consegna, rilavorazione dell’ordine e o sostituzione parziale o completa della fornitura. Il servizio prevede che siano effettuate una serie di verifiche approfondite sui fornitori, sulla gestione della commessa, sui processi di comunicazione inter-aziendali e sul processo produttivo rispetto agli standards definiti (es. funzionamento dei componenti oggetto della fornitura, idoneità della tipologia di imballaggio e modalità di spedizione/consegna degli stessi).

    Al termine dell’attività, ASACERT, consegna al cliente una serie di dati documentali, approfonditi ed analitici, nei quali si esaminano e riportano le procedure di fornitura, si attestano le verifiche e i controlli effettuati, avvalendosi anche di evidenze digitalizzate, al fine di certificare il corretto iter di fornitura o, al contrario, porre in evidenza eventuali criticità su qualità e tempi di consegna. Il cliente è costantemente informato sulla reale situazione di avanzamento dell’ordine, in modo da regolare le proprie attività connesse alla fornitura, ottimizzando tempi e costi.

    RICHIEDI MAGGIORI INFORMAZIONI SUL SERVIZIO

      Attestazione Covid ProtectionMonitoraggio medicoSanificazioneContinuità operativaInspection & ExpeditingAltro


      In questo periodo di innegabile difficoltà, siamo tutti invitati ad attenerci scrupolosamente alle direttive governative e delle singole regioni di appartenenza, a tutelare della salute individuale e collettiva.
      Facendo proprie le misure precauzionali di contenimento, adottate per contrastare l’epidemia di COVID-19, ASACERT ha tempestivamente adottato pratiche efficaci di sostegno in favore dei propri lavoratori e delle aziende impattate direttamente o indirettamente dalle misure indicateci dalle autorità preposte.
      È obiettivo prioritario coniugare la prosecuzione delle attività produttive con la garanzia di condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti di lavoro e delle modalità lavorative.
      Siamo consapevoli che essere al vostro fianco, rappresenta un elemento di continuità operativa e che esserci non è mai stato così importante come in queste ultime settimane. Assicurare le nostre attività, è il nostro contributo per minimizzare l’impatto che le misure di contenimento biologico hanno sul business dei nostri clienti e che restano fondamentali per la salvaguardia della salute globale.
      In questo momento così difficile per il sistema imprenditoriale italiano, noi continuiamo il nostro lavoro, con tutta la determinazione possibile, ripensando a questa fase come un’opportunità di crescita ed innovazione.
      È necessario affrontare e superare con la resilienza propria del nostro Paese, questa ennesima difficile prova.

      Le tempeste fanno sì che gli alberi mettano radici più forti (Sir Claude Maxwell MacDonald).

      Insieme ce la faremo!

      Fabrizio Capaccioli
      Managing Director ASACERT

      MISURE ADOTTATE

      Per garantire la continuità e la consueta affidabilità del servizio, assicurando che sia erogato con tempistiche e qualità invariate, avendo cura di tutelare la salute di colleghi e clienti, desideriamo comunicare che abbiamo promosso attivamente una serie di misure atte al contenimento del virus nei modi e nelle forme disposte dal Ministero della Salute.

      ASACERT PER I PROPRI CLIENTI

      A testimonianza dell’attenzione e della cura che da sempre ci contraddistinguono, ASACERT ha deciso d’intraprendere una serie di azioni in favore dei Clienti, per garantire scadenze operative e contrattuali ed assicurare la prosecuzione delle attività, garantendo la produttività di sempre.

      • Tutte le nostre attività sono garantite, costantemente e quotidianamente
      • È possibile concordare sopralluoghi specifici, per necessità tecniche imprescindibili, ma osservando scrupolosamente le direttive in materia sanitaria previste dal Ministero della Salute
      • Gli ispettori sono dotati di tutti i dispositivi di protezione (guanti, mascherina, presidi utili alla disinfezione in mancanza di acqua e sapone), atti a garantire il contenimento della diffusione del virus e la salvaguardia della salute e della sicurezza dei clienti e del personale coinvolto
      • Le attività di certificazione, ispezione, valutazione e formazione sono espletate in buona parte in modalità di “remote working”, avvalendosi delle principali e più affidabili piattaforme di meeting on line
      • I rapporti finali in originale vengono inviati in pdf e firmati digitalmente

      ASACERT PER IL PROPRIO STAFF

      Per tutelare il benessere e la salute di tutte le risorse, ASACERT ha attivato un piano di emergenza speciale rivolto al personale.

      • Individuazione di una figura aziendale responsabile della gestione dell’emergenza, di tutti gli aggiornamenti sull’evoluzione della situazione sanitaria e delle misure di contenimento, nonché delle eventuali comunicazioni a clienti, fornitori e colleghi, i quali sono quotidianamente monitorati nel loro stato di salute
      • Distribuzione e divulgazione informativa con le regole di comportamento del Ministero della Salute
      • Sanificazione quotidiana degli uffici
      • Possibilità di ricorrere allo smart working in tutti i casi in cui è possibile
      • Limitazione delle riunioni con persone esterno all’azienda, ricorrendo all’utilizzo di piattaforme di meeting e conference on line

      Quante sono le organizzazioni che sono riuscite a rispondere in continuità con il proprio business all’emergenza epocale che stiamo affrontando? La risposta lascia decisamente insoddisfatti. Sono ancora troppe le aziende che sono state costrette ad interrompere la propria routine produttiva. Eppure, è più facile includere preventivamente in un progetto la possibilità di far fronte ad un evento dirompente per l’attività aziendale, che non pensare ad un rimedio in una fase successiva, poiché risulterebbe inevitabilmente tardivo, minandolo nella sua stessa efficacia.

      Molti processi, anche validi, esistono soltanto nella routine dei dipendenti, così come i flussi di lavoro che ne conseguono e che vengono messi in atto senza essere codificati. Tutti i processi più importanti dovrebbero essere invece identificati, documentati e, se possibile, dotati di processi di automatizzazione. La priorità, quindi, è identificare e dare priorità alle funzioni chiave dell’organizzazione, per essere operativi senza soluzione di continuità. In genere, si incorre nell’errore di garantire l’operatività dei soli dei sistemi IT. Molte organizzazioni si sono dotate negli ultimi anni di piani di disaster recovery che, però, si focalizzano soprattutto sugli elementi base della tecnologia aziendale come le infrastrutture, i sistemi o i data center. Si concentrano su una visione non organica dell’azienda, trovando soluzioni parziali per problemi di ordine più generale.

      In questi giorni, invece, le aziende stanno affrontando lo stop delle attività e il, seppur necessario, disagio di lasciare a casa i propri collaboratori per gli ormai noti motivi legati al contenimento della diffusione del Covid-19. La soluzione più efficace, una volta che ci si trovi in un contesto di evento infausto, come quello che stiamo affrontando in questi giorni, è dotarsi di un efficace Sistema di Gestione della Continuità Operativa, definito nella norma internazionale ISO 22301. Strumento tanto più efficace, rispetto ai piani parziali di ripristino delle funzionalità aziendali, poiché considera una visione organizzativa più ampia, per minimizzare ed affrontare in modo organico l’impatto di un evento catastrofico sulle operazioni di business.

      L’approccio, per così dire, olistico nella costruzione preventiva del piano, prevede di guardare all’organizzazione come ad un organismo complesso, in cui ogni singolo settore (sebbene si abbia la sensazione che sia slegato dagli altri, in termini di operatività ed autonomia), è invece da considerare parte del tutto aziendale.

      È necessario far fronte alle avversità rafforzando il sistema immunitario di ciascuna organizzazione, al pari di ciascun individuo in buona salute che, nonostante una massiccia ondata virale, riesce a far fronte all’epidemia riportando danni nulli o minimi. Bisogna incorporare meccanismi di resilienza tali da riuscire a fronteggiare qualsiasi difficoltà, con strategie strutturate e ridurre al minimo il tempo di ripristino delle attività a pieno regime, anche in caso di interruzione forzosa.

      Lo stato di salute globale dell’organizzazione, deve essere garantito anche in tempi di estreme difficoltà ambientali ed esogene e, per essere funzionale nel tempo, deve essere costantemente testato ed aggiornato per ottenere la massima aderenza alle esigenze del business. La garanzia di successo del Sistema di Gestione della Continuità Operativa dipende, dunque, da alcuni fattori connessi tra loro, tra i quali a titolo di esempio: il tempo, l’aggiornamento continuo delle soluzioni, la valutazione continua del rapporto tra costo-complessità della soluzione e valore-priorità del business.

      Essere un’azienda certificata consente di avvalersi di un valore aggiunto indiscusso, che verrà sempre preso in considerazione, moltiplicano l’appeal nei confronti di collaboratori, clienti e fornitori in fase di scelta, ponendosi in condizione di vantaggio certo sulla concorrenza. Il ritorno d’immagine e, soprattutto economico, è garantito in misura tanto maggiore, quanto più è serio ed accreditato l’Ente che svolge la procedura di certificazione. Il Gruppo ASACERT offre servizi di Ispezione, Certificazione e Valutazione, per le aziende di tutti i settori e le dimensioni, grazie ad un team di tecnici esperti e al riconoscimento di molteplici enti di accreditamento. ASACERT ha, inoltre, ottenuto il rating di legalità (due stelle) dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, segno tangibile del suo impegno in termini di legalità e trasparenza.

      La certificazione rilasciata da ASACERT, garantisce l’applicazione e il mantenimento di un sistema gestionale e organizzativo d’eccellenza che assicura, a coloro che scelgono di certificarsi, il massimo delle performance, minimizzando il rischio anche in tempi di difficoltà straordinarie, come quelle che stiamo affrontando.

      Le tempeste fanno sì che gli alberi mettano radici più forti

      (Sir Claude Maxwell MacDonald)

      RICHIEDI MAGGIORI INFORMAZIONI SUL SERVIZIO

        Attestazione Covid ProtectionMonitoraggio medicoSanificazioneContinuità operativaInspection & ExpeditingAltro


        Se farmacologicamente ci vorranno anni per mettere a punto un efficace Bellerofonte in grado di sconfiggere la mostruosa e temuta Chimera dei nostri giorni, un antidoto a disposizione delle organizzazioni esiste già. Si chiama Sistema di Gestione della Continuità Operativa, in inglese Business Continuity Management System (BCMS), definito nella norma internazionale ISO 22301, ed è l’anti-corona virus per le aziende. Si tratta di uno strumento che garantisce alle organizzazioni, di qualsiasi dimensione, la continuità dei processi aziendali, anche in caso di gravi condizioni.

        La capacità di un’organizzazione di continuare a operare durante un’interruzione non è mai stata così importante come in queste ultime settimane. La norma costituisce, infatti, lo standard internazionale relativo alla continuità operativa del business di un’organizzazione. È il processo che aiuta le aziende a pianificare l’imprevisto e a gestire al meglio i rischi, che risponde a una strategia, a una programmazione e a una minimizzazione del rischio ben precise. Vuol dire vivere con maggiore serenità nel caso di eventi esogeni, anche per le piccole e medie imprese e non solo per i grandi players.

        Comprendere l’importanza di un Sistema di Gestione della Continuità Operativa è fondamentale, perché sempre più aziende si rendono conto di quanto sia difficile gestire la complessità di una catena produttiva, indipendentemente dalla sua complessità ed estensione. La norma richiede di lavorare su obiettivi ampi, per questo motivo può essere applicata da tutte le organizzazioni, indipendentemente dalla loro dimensione o dal fatto che operino su mercati locali, nazionali e globali o che siano pubbliche o private.

        Lo standard ISO 22301 “Sicurezza e resilienza – Sistemi di gestione per la continuità operativa – Requisiti” mette a disposizione un insieme di prassi volte a prepararsi, reagire e riprendersi da eventi non prevedibili o accidentali, al mantenimento della continuità operativa sotto avverse condizioni, minimizzando l’impatto di potenziali incidenti su clienti, stakeholder e sull’intero ecosistema aziendale.

        L’intento a cui tendere è minimizzare l’impatto dell’evento infausto su prodotti e servizi, assicurando che possano essere consegnati o erogati con tempistiche e qualità invariate. In altre parole, garantire la continuità dei processi aziendali anche in caso di interruzioni, failure di sistema, perdita di risorse umane e strumentali, a cui si deve dar seguito nell’immediato per un ripristino delle attività e dei processi alla base del business dell’organizzazione.

        A causa di una carente pianificazione e di insufficienti risorse destinate ad affrontare tali eventi, le aziende possono trovarsi a sostenere un aumento dei costi nel caso questi eventi si verificassero causando, tra l’altro, una perdita di fiducia degli stakeholder nei confronti dell’azienda stessa. Prevenire le interruzioni e avere in atto un buon piano per fronteggiare l’emergenza, risulta quindi essenziale. Basandosi sulla messa in atto di varie best practice, lo standard ISO 22301 aiuta a comprendere, sviluppare e implementare un BCMS strutturato, con cui ridurre al minimo i rischi e la possibilità di interruzione del lavoro. La certificazione è un attestato di qualità, anche verso l’esterno, perché dimostra la capacità dell’organizzazione di rispondere rapidamente a blocchi operativi, continuando a fornire il servizio richiesto durante episodi accidentali.

        La certificazione secondo la norma ISO 22301 punta, infatti, a fornire un approccio sistemico per la predisposizione di un piano di prevenzione e di emergenza come in caso di catastrofi naturali, turbolenze dei mercati, atti terroristici, interruzioni fisiche dello stato di sicurezza, guasti alle infrastrutture, frodi o azioni di pirateria informatica.

        ASACERT, con l’expertise tecnica che contraddistingue da anni la sua attività al fianco delle aziende di tutte le dimensioni, accompagna le organizzazioni alla soluzione più sicura, soprattutto in momenti di grande incertezza come quelli che le aziende stanno vivendo in queste settimane, per ritrovare lo slancio di fare impresa, uscire dal tunnel dell’incertezza, lavorare per crescere con rinnovata fiducia, consapevoli che l’antidoto al coronavirus per le aziende c’è già: BUSINESS CONTINUITY MANAGEMENT – ISO 22301.

        RICHIEDI MAGGIORI INFORMAZIONI SUL SERVIZIO

          Attestazione Covid ProtectionMonitoraggio medicoSanificazioneContinuità operativaInspection & ExpeditingAltro


          La Cassazione ha stabilito che un vizio nella costruzione è grave non soltanto se compromette la stabilità dell’edificio, ma anche se causa problemi di abitabilità. ASACERT conduce attività di Controllo Tecnico, al fine di prevenire la presenza di difetti nelle costruzioni.

          I difetti in edilizia sono carenze costruttive dell’opera che ne pregiudicano in modo grave il normale godimento o l’abitabilità: ad esempio la realizzazione con materiali non idonei o non a regola d’arte, anche se incidenti su elementi secondari.

          Secondo l’articolo 1495 del Codice civile, i difetti devono essere denunciati entro otto giorni dalla loro scoperta, e c’è fino ad un anno di tempo perché l’acquirente dell’immobile possa chiedere un risarcimento al costruttore.

          D’altro canto, secondo l’articolo 1669, il costruttore è responsabile per 10 anni per eventuali vizi gravi delle opere realizzate, motivo per cui si dota di una polizza decennale postuma, rilasciata al termine dell’attività di Controllo Tecnico.

          A fare notizia in questi giorni è il caso di un gruppo di acquirenti che, a oltre un anno dalla consegna, aveva chiesto un risarcimento di 50.000 € per la mancata realizzazione, da parte del costruttore, del cappotto di isolamento termico in diverse parti comuni e appartamenti dell’immobile acquistato.

          Inizialmente, essendo trascorso oltre un anno, il Tribunale di Bari aveva respinto la richiesta. Successivamente, la Corte d’Appello aveva ribaltato la situazione, condannando il costruttore al pagamento di 38mila euro per il risanamento dei vizi dell’opera. Il caso era poi arrivato in Cassazione perché il costruttore aveva fatto ricorso, obiettando che i giudici avevano erroneamente qualificato il difetto di isolamento delle strutture come grave vizio dell’opera.

          La Corte di Cassazione, dopo aver rilevato che il difetto di isolamento determinava una riduzione della resistenza climatica delle pareti del 50%, con l’ordinanza 22093/2019 ha spiegato che un vizio è grave non soltanto se mette a rischio la stabilità dell’edificio, ma anche se provoca effetti che ne compromettono l’utilità.

          Si conferma ancora una volta l’importanza delle attività tecniche di Controllo Tecnico, in corso d’opera o su opere finite. L’obiettivo del controllo tecnico, infatti, è quello di ridurre i rischi legati alla mancata conformità, alla fornitura dei materiali e alla modalità di esecuzione dell’opera, garantendo la qualità della costruzione.

          ASACERT, Organismo d’Ispezione accreditato di Tipo A, vanta un’esperienza pluriennale nel campo ispettivo ed è in grado di garantire il Controllo Tecnico di tutte le fasi di costruzione di un’opera, anche ai fini del rilascio della polizza decennale postuma, grazie ad un’elevata expertise tecnica, competenze verticali e strumentazioni all’avanguardia.

          ASACERT amplia i servizi a disposizione delle imprese con l’offerta formativa dedicata alle soft skills, per essere al passo con i tempi e rappresentare un partner sempre più strategico e cruciale per lo sviluppo e la crescita dei propri clienti.

          Il tema ormai è mainstream anche in Italia: le soft skills, intese come le caratteristiche relative alla personalità, ai driver motivazionali e alle abilità relazionali sono presenti in ogni individuo, ma bilanciate in maniera diversa da persona a persona. Si tratta di un set di abilità per lo più modificabili e potenziabili rendendole oggetto di upgrade (una volta quantificate e valutate da uno specialista).

          L’argomento soft skill si sta sviluppando velocemente non solo nel settore delle risorse umane, poiché emergono ogni qualvolta ci si distacca da mansioni puramente operative e tecniche.

          È importante, infatti, che nelle aziende tutte, vi sia una strutturazione trasversale per poter riconoscere e quindi mappare le soft skills nei singoli individui, che in tal modo diventano risorse, con l’affidabilità di sempre, ma con applicazioni e potenzialità rinnovate.

          ASACERT amplia i servizi a disposizione delle imprese, arricchendole con l’offerta formativa dedicata alle soft skills, per essere al passo con i tempi e rappresentare un partner sempre più strategico e cruciale per lo sviluppo e la crescita dei propri clienti.

          La centralità dell’individuo in tutte le organizzazioni, rappresenta un valore inestimabile”. Così l’Amministratore Delegato di ASACERT Fabrizio Capaccioli – e prosegue – “In ASACERT, siamo da sempre convinti che il vero capitale su cui ogni azienda deve investire è quello umano, indipendentemente da dimensioni e fatturato. Puntare alla crescita delle risorse nell’organizzazione è un investimento sul futuro stesso dell’azienda”.

          La consapevolezza da cui non si può prescindere è, pertanto, che ciascuno deve potenziare le proprie capacità di flessibilità e adattabilità a scenari sempre diversi, governando lo stress che ne può derivare e abbracciando il cambiamento come un’ opportunità. Spesso questo approccio rappresenta una conditio sine qua non per continuare a far parte di una organizzazione, a tutti i livelli: dipendenti a tempo indeterminato, temporary, fractional. I manager levigati, come blocchi di marmo e omologati nelle loro performance, stanno lasciano finalmente spazio a figure dai tratti più umani, persone dotate di caratteristiche uniche, che sono desiderose di fare proprie, con approccio creativo, leve motivazionali e umane (oltre che professionali) tutte da potenziare e valorizzare.

          A fianco alle conoscenze tecniche e accademiche (hard skills), che un professionista deve avere per poter svolgere il proprio lavoro in maniera corretta ed appropriata, le soft skills sono quelle competenze che riguardano soprattutto la parte umana e profonda di un individuo e sono tra le competenze più richieste per avere successo nel mondo del lavoro. Parliamo di: comunicazione efficace, tecniche di negoziazione, comunicazione non verbale, capacità di leadership e di lavorare all’interno di un team, capacità di ascoltare e di dare feedback efficaci agli interlocutori, adattabilità ai contesti e alle situazioni o, ancora, disponibilità all’apprendimento, ecc.

          L’uso appropriato e consapevole delle soft skills sia a livello personale, che all’interno di un’organizzazione  rappresenta il valore aggiunto che fa la differenza tra un’impresa e i suoi concorrenti. L’elemento positivo è che sono abilità e competenze relazionali che in parte sono innate, ma in buona misura possono essere apprese e migliorate.

          ASACERT accompagna e supporta le imprese di ogni settore e dimensione, verso un percorso formativo valutato, calibrato e strutturato ad hoc, perché ogni organizzazione è differente, così come le persone che ne fanno parte.

          “Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare.”
          Sir W. Churchill

          © Riproduzione riservata

          Era il 14 agosto 2018 e un tratto del viadotto sul torrente Polcevera, conosciuto come Ponte Morandi, crollava provocando la morte di 43 persone. Inaugurato nel ’67, serviva a collegare la A10 (Genova – Ventimiglia) con la A7 (Milano – Genova), un punto nevralgico per la città di Genova, per cui sin da subito è emersa la necessità di ricostruzione.

          Il nuovo ponte sarà un concentrato di design, ecosostenibilità e avanguardia: “Semplice e parsimonioso, ma non banale. Sembrerà una nave ormeggiata nella valle; un ponte in acciaio chiaro e luminoso. Di giorno rifletterà la luce del sole ed assorbirà energia solare e di notte la restituirà. Sarà un ponte sobrio, nel rispetto del carattere dei genovesi.” queste le parole di Renzo Piano, il celebre architetto genovese che l’ha disegnato.

          INFORMAZIONI TECNICHE

          Il nuovo Ponte sarà costituito da un impalcato in acciaio, con una travata continua di lunghezza totale pari a 1067 metri costituita da 19 campate, e sarà sorretto da 18 pile in cemento armato di sezione ellittica a sagoma costante. Sulle pile poggerà l’impalcato realizzato in struttura mista acciaio-calcestruzzo.

          La parte in acciaio dell’impalcato sarà costituita da tre conci trasversali, così da rendere semplice e veloce la costruzione e il montaggio di più campate in sequenza. La struttura interna, composta da diaframmi in acciaio, permetterà l’ottimizzazione delle prestazioni dei materiali stessi in relazione alla velocità di realizzazione e assemblaggio delle parti. Completerà l’impalcato la soletta, realizzata con elementi prefabbricati in calcestruzzo armato e successivo getto di completamento.

          La forma dell’impalcato richiamerà la carena di una nave, e la riduzione graduale della sezione verso le estremità del ponte ne attenuerà l’impatto visivo. L’utilizzo di un colore chiaro per la verniciatura degli elementi in acciaio renderà il ponte luminoso, armonizzando la sua presenza nel paesaggio.

          UN PONTE SMART E SOSTENIBILE

          Il nuovo Viadotto Polcevera sarà dotato di sistemi di automazione robotica e sensoristica per il controllo infrastrutturale e la manutenzione. Sarà inoltre presente uno speciale sistema di deumidificazione per evitare la formazione di condensa salina e limitare i danni da corrosione.
          L’impatto ambientale sarà contenuto grazie ai pannelli fotovoltaici, che produrranno l’energia necessaria per il funzionamento dei suoi sistemi (illuminazione, sensoristica, impianti) sia di notte che durante il giorno. È prevista, poi, la creazione di una banca dati che potrà essere studiata e monitorata costantemente, e utilizzata come base per la progettazione futura di infrastrutture della stessa tipologia.

          CONTROLLO TECNICO

          ASACERT è stata incaricata dal committente PERGENOVA S.C.p.A., la società consortile per azioni costituita da Fincantieri Infrastructure e Salini Impregilo, per eseguire le attività ispettive di Controllo Tecnico in corso d’opera.

          Ad ASACERT il compito di verificare la conformità delle opere realizzate al progetto e la qualità delle opere stesse, compresa l’assistenza durante le fasi di collaudo, ai fini del rilascio della Polizza Decennale Postuma.

          Obiettivi del Controllo Tecnico eseguito dai tecnici esperti ASACERT saranno:

          • Valutare il rischio connesso alla copertura assicurativa con riferimento a possibili eventi di rovina parziale o totale delle opere e gravi difetti costruttivi,
          • Ottenere adeguate garanzie relativamente al raggiungimento dei livelli qualitativi fissati dal Committente, dalle regole e dalle norme tecniche vigenti applicabili al progetto
          • Minimizzare i rischi indesiderati di non qualità
          • Assicurare un’adeguata durabilità e manutenibilità delle opere da realizzare

          ASACERT, Organismo d’Ispezione accreditato, vanta un’esperienza pluriennale nel campo ispettivo ed è in grado di garantire il controllo tecnico di tutte le fasi di costruzione di un’opera, ai fini del rilascio della polizza decennale postuma, grazie ad un’elevata expertise tecnica, competenze verticali e strumentazioni all’avanguardia.

          Con questa importante commessa, ASACERT, che da tempo sostiene l’importanza di affidare le attività di verifica sulle opere strategiche a Organismi accreditati, indipendenti e imparziali, si conferma leader nelle attività di Ispezione, Controllo e Verifica nel settore dell’edilizia civile, affermando la professionalità del proprio team di collaboratori, competente e costantemente aggiornato.

          © Riproduzione riservata

          Fonte: www.pergenova.com

          Manca sempre meno al primo Workshop “I vantaggi del controllo tecnico delle costruzioni nella gestione del rischio“ organizzato da Asacert.
          Si analizzeranno i plus dell’attività di controllo tecnico delle costruzioni e della verifica dei progetti, prestando particolare attenzione alle specifiche degli audit svolti dall’Ente di ispezione in ottica di valore aggiunto fornito al finanziatore delle opere ed all’assicuratore, al momento dell’assunzione del rischio e nella gestione di eventuali sinistri. A tal fine, saranno presentati ed analizzati tre casi studio relativi ad opere infrastrutturali e di edilizia residenziale particolarmente significativi.

          Patrocineranno ed interverranno ACCREDIA e CINEAS.

          L’evento è rivolto ai Funzionari delle Compagnie di Assicurazione e degli Istituti Bancari operanti nel settore dei rischi tecnologici e del Real Estate.

          Scarica qui il programma completo della giornata.

          Download