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Essenziale e Funzionale sono le nuove caratteristiche del project living del futuro e linee guida urbanistiche delle città che ci ospitano, funzionalità in movimento, case in metamorfosi fatte di pareti mobili in grado di creare ambienti dinamici in base alle esigenze. Si è parlato di questo e molto altro nell’incontro di ieri 7 Maggio, rigorosamente in versione digital, che ha fatto registrare un enorme successo di pubblico sulla pagina Facebook del Club Rotary Milano Porta Venezia.

Il percorso verso l’innovazione è stato favorito da questo periodo di clausura forzata. Un cambiamento enorme, attuato nell’arco temporale di tre mesi. Una fase in cui fermi nelle nostre case, abbiamo fatto viaggiare le idee e Milano è senz’altro il luogo più colpito e dove, al contempo, le idee sono sempre state ipercinetiche. La sua caratteristica di “metropoli tascabile”, ha reso possibile la sua rinascita più volte, nel corso della storia, anche recente, del nostro paese. Il concorso di pubblico e privato e la lungimiranza delle amministrazioni, anche di diverso colore, hanno agito in una illuminata continuità con quanto di buono era stato intrapreso dai predecessori. Ci si aspetta che accada anche oggi, a pochi giorni dall’inizio della fase 2. Un segnale in questa direzione si legge nella creazione di nuove piste ciclabili per far fronte alle esigenze di distanziamento sociale ed evitare l’affollamento nei mezzi pubblici. La bella stagione a cui ci avviamo, favorirà la possibilità di differenziare la mobilità, abbracciando con maggior decisione i criteri green, nel nuovo approccio che non può prescindere dalla elaborazione di una visione di una città in armonia con i cittadini che ne abitano gli spazi. Una mobilità dolce, incluso l’incentivo all’utilizzo di quella elettrica, unitamente alla qualità delle connessioni, creerà la nuova via.

Il Caporedattore di RTL 102.5 Fulvio Giuliani ha moderato con il consueto garbo e acume gli autorevoli ospiti della serata: Massimiliano e Doriana Fuksas dell’omonimo studio di architettura, Pierfrancesco Maran Assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura del Comune di Milano, Marco Mari Vice Presidente nazionale del Green Building Council Italia e Fabrizio Capaccioli AD ASACERT, Consigliere Delegato alle costruzioni per Conforma e Presidente del Rotary Club Milano Porta Venezia.

L’attenzione alla qualità della vita e al concetto di comfort saranno le nuove linee guida anche dell’abitare la casa e non solo la città. La comfort zone di ciascuno deve prevedere il concetto di connessioni di qualità, di salubrità dell’aria che si respira (la terza causa di morte nel mondo è rappresentata da malattie respiratorie), sostenibilità delle risorse a cui si attinge per far parte dell’ecosistema senza deturparlo.

Ognuno di noi rappresenta un piccolo universo inserito in uno più grande, ogni singolo elemento deve poter dare il proprio contributo ed usufruire di una qualità della vita più vera e umana, in cui anche le esigenze abitative variano col passare del tempo. Le famiglie evolvono, i figli crescono e la configurazione delle abitazioni deve potersi trasformare e “crescere”, plasmandosi in modo duttile intorno alle esigenze di chi la abita. Il concetto della casa-museo deve lasciare spazio all’idea della casa funzionale e sostenibile. In questo processo anche la filiera dell’edilizia si sta adeguando, incamminandosi verso un percorso sempre più deciso verso protocolli che attribuiscono un rating a tanti aspetti inerenti la qualità e la sostenibilità degli edifici nel loro complesso, come i protocolli GBC e la certificazione LEED®.

In questo senso dovrebbe essere rivolto l’indirizzo del legislatore, con incentivi veri, tangibili, mettendo da parte le finte misure di credito, intese come detrazioni fiscali parziali, di cui può veramente trarne beneficio una piccola parte della popolazione. Il “Decreto Maggio” (che si aspettava già ad aprile), è atteso come un’occasione, in cui anche il concetto dell’abitare giocherà un ruolo importante, nella speranza che le aspettative non vengano deluse.

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In collaborazione con la prestigiosa Cattedra di Microbiologia Clinica dell’Università degli Studi di Milano, ASACERT attiva il servizio di Monitoraggio medico che, parallelamente all’attestazione Covid Protection, completa il folto pacchetto di servizi anti-covid offerti da ASACERT. 

Si tratta di uno strumento che fornisce un focus sulla salute del personale aziendale: uno screening epidemiologico articolato in due test sierologici (IgM-IgG) con risposta immediata, un protocollo serio che prevede esami ripetuti con cadenza mensile per almeno tre mesi. L’obiettivo è individuare soggetti asintomatici o paucisintomatici che potrebbero costituire fonte di contagio involontaria nell’ambiente lavorativo (IgM positivi) e individuare quei soggetti che (positivi ad IgG) hanno avuto contatto con il virus ma che, secondo le conoscenze attuali, non sono infettivi.

L’indagine su base mensile ravvisa la sua motivazione, come specificato dai responsabili della Cattedra di Microbiologia Clinica dell’Università degli Studi di Milano, nel fatto che il risultato di questi test – se positivo – rappresenta una sorta di semaforo verde per le organizzazioni che stanno riavviando o proseguendo le proprie attività, ma, come tutti i semafori, ha durata breve: l’eventuale “immunità” è al momento solo temporanea, nella speranza che un efficace vaccino debelli il virus. Ad oggi, pertanto, è necessario ripetere i test ogni 30 giorni. Da qui la necessità di un vero e proprio “monitoraggio”, effettuato per un arco di tempo iniziale di 3 mesi, estendibile su richiesta. ASACERT si impegna a garantire che tutte le operazioni relative allo screening vengano effettuate garantendo al datore di lavoro e al lavoratore stesso la più scrupolosa tutela della privacy, qualsiasi sia l’esito dei test.

Grazie al monitoraggio medico, così efficacemente strutturato, il datore di lavoro è costantemente consapevole del livello di rischio di contagio all’interno della propria organizzazione, scongiurando potenziali danni economici, organizzativi e legali.

L’art. 42, co. 2, del d.l. Cura Italia (d.l. n. 18/2020), ha infatti equiparato l’infezione da coronavirus, contratta in occasione di lavoro, ad infortunio sul lavoro per causa virulenta, prevedendo l’accesso dell’infortunato alla tutela INAIL, ai sensi delle vigenti disposizioni. Una produzione normativa e regolamentare, che lascia presagire l’emersione di possibili futuri contenziosi volti a far valere rivendicazioni nei confronti delle aziende.

Con Covid Protection e il Monitoraggio medico, ASACERT si conferma, ancora una volta, un partner innovativo, efficace e affidabile per le organizzazioni che vogliono dimostrare ai propri dipendenti, fornitori e stakeholders, l’aderenza a indicazioni, normative e regolamenti vigenti, affidandosi a organismi accreditati e con elevata expertise tecnica.

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Giovedì 7 maggio alle ore 20.30

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Caminetto rotariano: “Nuovi modi di concepire gli spazi dell’abitare e la vita in città”

Con:

  • Massimiliano e Doriana Fuksas, Architetti italiani fondatori dello Studio Fuksas
  • Pierfrancesco Maran, Assessore a Urbanistica, Verde e Agricoltura del Comune di Milano
  • Marco Mari, Vice Presidente nazionale del Green Building Council
  • Fabrizio Capaccioli, Managing Director di ASACERT e Presidente del Rotary Club Milano Porta Venezia

Modera: Fulvio Giuliani, Giornalista e conduttore radiofonico, Caporedattore RTL 102.5

Nuovi modi di concepire gli spazi dell’abitare e la vita in città

Il 7 maggio alle 20:30, l’appuntamento con il futuro del nostro Paese, nel convivio del Caminetto rotariano in versione FB, organizzato dal Club Rotary Milano Porta Venezia.

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Il nuovo trend dell’immobiliare parte dal residenziale, un approccio innovativo che considera la casa nella sua migrazione funzionale da bene a servizio. È dedicato al microliving l’innovativo business model che nasce nel mercato immobiliare, il caminetto rotariano del prossimo 7 Maggio, rigorosamente in versione digital in diretta alle 20:30 dalla pagina Facebook del Club Rotary Milano Porta Venezia.

Essenziale e Funzionale sono le nuove caratteristiche del project living del futuro: meno metri quadrati ma dotati di ogni comfort e progettati nei minimi dettagli.

Si parlerà delle tendenze abitative nelle grandi città, in cui il micro living rappresenta un settore in forte ascesa e destinato a diventare una delle asset class più richieste. Appartamenti smart e di piccole dimensioni, small unit con altissimi standard. Il micro living si delinea come un indirizzo d’acquisto consapevole, una precisa esigenza, non più dunque un’opzione per chi non ha altra scelta.

A Milano la tipologia più richiesta è il bilocale, che raccoglie il 44,9% delle preferenze contro una media delle grandi città del 23,5%. L’ Istat riporta che un terzo delle famiglie è composto da una sola persona, alla ricerca di spazi contenuti, ma centrali. Oasi urbane in grado di armonizzare funzionalità, design e comfort.

La serata sarà moderata dal Caporedattore di RTL 102.5 Fulvio Giuliani e vedrà come ospiti: Massimiliano e Doriana Fuksas dell’omonimo studio di architettura, tra i più rinomati al mondo; Pierfrancesco Maran Assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura del Comune di Milano; Marco Mari Vice Presidente nazionale del Green Building Council Italia; Fabrizio Capaccioli AD ASACERT, Consigliere Delegato alle costruzioni per Conforma e Presidente del Club Milano Porta Venezia.

Un nuovo paradigma dell’architettura, che si compone di risparmio energetico, comfort, sicurezza, sostenibilità. Semplificare l’approccio alla quotidianità grazie alla domotica, funzionalità in movimento, case in metamorfosi fatte di pareti mobili in grado di creare ambienti dinamici in base alle esigenze: minino spazio-massimo comfort. Minimalismo e ottimizzazione degli spazi interni, prevedendo la riduzione delle dimensioni e contestualmente la massimizzazione della qualità. La casa non è più questione di spazio, ma è da considerare anche in una sua multidimensionalità temporale, nella quale gli stessi metri quadri si trasformano in stanze completamente diverse a seconda dell’ora del giorno.

Un’antropo-edilizia, secondo la quale l’individuo trova un vero equilibrio solo sulla base delle interrelazioni funzionali tra le parti con cui interagisce e con l’ambiente in cui svolge le sue attività di vita.

Se ne parlerà Giovedì 7 Maggio a partire dalle 20:30 sulla pagina Facebook del Club Rotary Milano Porta Venezia.

Giovedì 7 maggio alle ore 20.30

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Caminetto rotariano: “Nuovi modi di concepire gli spazi dell’abitare e la vita in città”

Il “Modello Genova” non è un  miracolo, ma un monumento allo spirito collaborativo, alla competenza e alla volontà di fare. Eppure nel nostro Paese, ad oggi, questo approccio deve essere considerato straordinario a fronte di un management delle procedure edili, affetto da una patologia cronica del settore che rappresenta(va) l’8% del PIL italiano.

Di questo si è parlato ieri sera nell’incontro organizzato dal Rotary Club Milano Porta Venezia nella sua versione digital a tema: “Dallo Sblocca Cantieri al Modello Genova la giusta strategia per far ripartire l’Italia”. Importante successo di pubblico a conferma del fatto che l’autorevolezza degli interlocutori unitamente a temi non banali e di interesse strategico nazionale, dovrebbero sempre tracciare la strada maestra per amministratori pubblici e Italia che produce. La sensibilizzazione è la nuova via maestra della consapevolezza e della corretta percezione del rischio a cui non solo l’Italia, ma la comunità mondiale va in contro, programmare interventi per risposte efficaci e tempestive, solo passando per una propedeutica consapevolezza socialmente diffusa e condivisa da chi ha il compito di predisporre misure concrete in favore del sistema produttivo.

Ospiti dell’incontro, moderati da Monica Giandotti, giornalista e conduttrice televisiva Rai 3: il Sen. Salvatore Margiotta, Sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Silvestro Ferrara, Group Head of Insurance SALINI IMPREGILO, Alessandro De Felice, Chief Risk Officer presso Prysmian Group e Presidente ANRA, Fabrizio Capaccioli, Presidente Rotary Club Milano Porta Venezia e Managing Director ASACERT e Nicola Meistro, Amministratore Delegato PERGENOVA S.C.p.A e Direttore Generale COCIV.

Il Sottosegretario Margiotta ha annunciato che l’11 Maggio il Governo presenterà un piano per rimettere in moto il settore edile, un “Decreto Semplificazione” che davvero tutti auspicavano. Allo stesso tempo ha chiarito che le deroghe procedurali alle normative vigenti in tema di edilizia, non possono essere la normalità. Nonostante si sia stimato che il 54% dei tempi legati alla realizzazione di opere edili sia legato a procedure burocratiche, non è immaginabile, lavorare costantemente in deroga alle leggi, ha sottolineato il rappresentante del Governo, manifestando la consapevolezza che il Codice Appalti ha delle indubbie criticità, ma allo stesso tempo che non possa essere cancellato.

Eppure, in una condizione emergenziale senza precedenti come quella che ci troviamo nostro malgrado ad affrontare in questi nefasti mesi, ci si aspettava una replicazione tout court del Modello Genova, senza se e senza ma. Un momento di emergenza, deve prevedere misure straordinarie, per non risultare inadeguato alla straordinarietà della crisi. “Il Codice appalti va rivisto in modo sostanziale” esorta Capaccioli – MD ASACERT “…sono stati ridotti gli articoli, certo, ma ne è stata raddoppiata la lunghezza e questo non è esattamente rispondente al concetto di semplificazione di cui il comparto edile avrebbe bisogno”. 

L’Italia ha bisogno di ripartire in sicurezza, a cominciare da un piano straordinario di manutenzione delle opere edili pubbliche. Il cemento armato non ha una durata infinita. È necessario uno screening serio sul loro stato di salute e mettere in atto piani procedurali efficaci per la messa in sicurezza. Si deve poter trovare una via di mezzo tra la deroga alla normativa vigente e lo standard attuale che richiede mediamente 15-20 anni per la realizzazione di un progetto edile.

Emerge una consapevolezza unanime: il virus che uccide le imprese italiane si chiama burocrazia. È vitale lavorare seriamente ad un vaccino da sviluppare in un laboratorio chiamato Parlamento, grazie a virologi e immunologi chiamati amministratori pubblici, imprese capaci ed enti di controllo terzi e affidabili.

ASACERT mette a disposizione delle organizzazioni misure straordinarie in termini di tutela della salute e di igiene dei luoghi di lavoro, al fine di garantire il proseguimento e, nella maggior parte dei casi, la ripresa delle attività produttive in piena sicurezza.

Tante le aziende che hanno affrontato il tragico momento della chiusura delle attività produttive. Dopo un interminabile Lockdown, l’unica necessità è la ripartenza in volata. 

Nulla potrà restituire mesi di fatturato andato letteralmente in fumo. Troppo poche le organizzazioni che sono riuscite a rispondere in continuità con il proprio business e troppe le realtà che sono state costrette ad interrompere la propria routine produttiva. Nessuna azienda era preparata, neppure le imprese più attente ai piani di Business Continuity. Al primo vero test di resilienza produttiva su scala nazionale, l’Italia non ha retto. Eppure, la capacità di un’organizzazione di continuare ad operare durante un’interruzione non è mai stata così importante come in queste ultime settimane.

È arrivato il momento di affrontare le riaperture e garantire la continuità delle attività, dopo un primo periodo di rodaggio produttivo e di garantire la salubre convivenza all’interno di stabilimenti e uffici.  

ASACERT decide di esserci, garantendo da un lato la prosecuzione delle proprie consuete attività, nel pieno e rigoroso rispetto delle direttive sanitarie, dall’altro mettendo a punto un vero e proprio piano anti-covid, ovvero una serie di strumenti per essere ancora più utili e vicini alle organizzazioni di tutte le dimensioni e in ogni luogo d’Italia, accompagnandole verso la riapertura, seguiremo tutte le fasi propedeutiche al riavvio delle attività e l’ancor più delicato e strategico piano di prosecuzione delle operatività, negli uffici, così come negli stabilimenti produttivi.

L'attestazione

Si chiama Covid Protection ed è un nuovo servizio integrato, contraddistinto da un approccio multitasking grazie a procedure e strumenti studiati ad hoc dai tecnici esperti ASACERT.

Sulla base del “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro” ASACERT ha predisposto un proprio “Regolamento di Attestazione del Protocollo Salute e Sicurezza sul Lavoro – Covid Protection”. 14 punti che, una volta verificati con esito positivo, permettono la prosecuzione delle attività aziendali in condizioni che assicurano ai lavoratori adeguati livelli di protezione, senza depotenziarne il valore produttivo.

L’obiettivo è fornire una procedura concreta con indicazioni operative finalizzate al recepimento delle indicazioni del “protocollo condiviso”, attestandone il rispetto in linea con le prescrizioni del legislatore centrale e regionale e le indicazioni delle Autorità sanitarie. 

Al termine dell’attività di verifica ASACERT rilascia un apposito report contenente un riassunto delle attività effettuate e dei risultati emersi. In caso di esito positivo verrà emesso un attestato di rispetto del Regolamento Covid Protection.

Il monitoraggio medico

Oltre alla verifica delle misure preventive, ASACERT mette a disposizione delle aziende che intendono raggiungere un ulteriore livello di sicurezza, anche il servizio di Monitoraggio Medico, per stabilire un quadro clinico del personale aziendale relativamente al contagio del virus, e monitorarne l’andamento nel corso dei mesi a seguire.

Si tratta di un’attività sanitaria effettuata all’interno delle organizzazioni, che ASACERT eroga grazie alle eccellenze scientifiche dei partner selezionati in campo medico, come università, ospedali e laboratori di analisi. Un sistema di screening epidemiologico sui dipendenti delle organizzazioni articolato in due fasi, su una distribuzione temporale di 3 mesi, con controlli sierologici IGM-IgG. Dati cruciali se si vuole ripartire e proseguire le attività con una sorta di green card temporanea del lavoratore: un semaforo verde che consente all’azienda di mettersi al riparo anche da eventuali possibili danni economici ed organizzativi.

Tale iter procedurale, si rende tanto più opportuno alla luce del fatto che l’art. 42, co. 2, del d.l. Cura Italia (d.l. n. 18/2020), ha equiparato l’infezione da coronavirus, contratta in occasione di lavoro, ad infortunio sul lavoro per causa virulenta, prevedendo l’accesso dell’infortunato alla tutela INAIL, ai sensi delle vigenti disposizioni. Una produzione normativa e regolamentare, che lascia anche presagire l’emersione di possibili futuri contenziosi volti a far valere rivendicazioni nei confronti delle aziende.

È necessario riconoscere i rischi, anche quelli di  natura biologica e costruire un nuovo management della crisi. La differenza la faranno le organizzazioni in grado di dotarsi di strumenti che, come Covid Protection, sono capaci di agire in modo tempestivo, per essere reattivi e immediati nell’individuazione strategica dei livelli di rischio e delle attività da intraprendere per prevenirli e fronteggiarli. Bisogna essere capaci di derogare alla consuetudine, per dare spazio a mirati piani operativi, intercettando rapidamente i fattori sentinella.

Non è da sottovalutare anche la capacità di fronteggiare emotivamente una situazione di stress prolungato. “Il management delle emergenze passa anche per un’attitudine dei  quadri aziendali di operare sotto stress, unitamente al fattore tecnico, seppur necessario. Sicurezza garantita, prontezza operativa, efficacia d’azione, controllo emotivo, equilibrio tra esigenze operative e compliance, detection di comportamenti non ammessi. Il bilanciamento di questi elementi decreterà il successo delle organizzazioni.” Così, Fabrizio Capaccioli – MD ASACERT. “La qualità della comunicazione riveste un ruolo sostanziale: far sapere ai  propri collaboratori che l’azienda si è dotata di procedure solide ed efficaci per far fronte alle emergenze di ogni grado e di ogni natura, sarà fondamentale per prendersi cura del clima aziendale, la sola informazione non basta, occorre sentirsi parte attiva del processo di protezione aziendale, per stimolare il senso di appartenenza, lo spirito di squadra. La miglior difesa è l’attacco,  strategicamente studiato, grazie a partner tecnicamente preparati ed affidabili.”

Fabrizio Capaccioli
Amministratore Delegato di ASACERT

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    Si conferma il successo delle iniziative promosse congiuntamente da ASACERT e ANRA con attività di webinar che coinvolgono prestigiosi esponenti della realtà produttiva del nostro Paese. “Il settore construction: due scenari, un unico futuro” ha raggiunto un’ampissima platea di addetti ai lavori. Fabrizio Capaccioli – Managing Director Asacert, Alessandro De Felice – Presidente ANRA, Nicola Mancino – CEO AGCS Italia, Alberto Barani – Head of Allianz Risk Consultants Italy e Silvestro Ferrara, Group Head of Insurance di Salini Impregilo hanno continuato a rispondere alle domande dei partecipanti anche successivamente nella Virtual Meeting Room.

    Alla vigilia del nuovo allentamento delle maglie del Lockdown previsto per il 4 Maggio, il comparto edile riparte nel suo complesso.

    Nel frattempo è accaduto troppo o troppo poco. Si è parlato dello shock affrontato dai cantieri costretti a chiudere i cancelli, le difficoltà e i rischi di incidenti, dovuti ad atti vandalici, furti ed eventi dolosi. Nel frattempo lavoratori a casa, necessità di fronteggiare esigenze economiche per le famiglie, anche vitali. 

    Per i pochi rimasti attivi si è trattato di far fronte alle consuete attività cantieristiche, tutelando la salute e la sicurezza degli ambienti di lavoro. Obblighi sacrosanti, ma comunque ulteriori oneri a carico dei datori di lavoro, che si sono fatti carico di garantire la prosecuzione degli impegni lavorativi su basi più instabili, poiché il rischio di un positivo in cantiere è sempre stato ed è tuttora dietro l’angolo. Questa  infausta evenienza causerebbe la chiusura dei cancelli e la messa in quarantena dei dipendenti.

    Il webinar ha affrontato con sguardo prospettico il futuro delle imprese edili e le iniziative messe in campo per la tutela dei lavoratori da una parte, del lavoro dall’altra e della scomoda posizione di chi ha la responsabilità di presiedere ad entrambi gli aspetti. 

    Il datore di lavoro ha nuovi strumenti a cui può attingere per fare in modo che gli oneri derivanti dagli obblighi imposti dalle leggi statali e regionali in materia di tutela dei lavoratori, siano un peso sostenibile e non un freno paralizzante per un comparto che è entrato nell’emergenza Covid-19 in condizioni da paziente in area critica.

    Si tratta di un protocollo articolato di interventi messi a disposizione da ASACERT per affiancare le aziende in questa fase di ripartenza e proseguire nel cammino di sicurezza monitorando e gestendo la quotidianità delle imprese con strategie efficaci. 

    Covid Protection è un nuovo servizio di verifica effettuato dai tecnici esperti ASACERT, con cui si controlla e monitora il rispetto e la corretta applicazione delle misure di contenimento del contagio all’interno delle aziende, in linea con le indicazioni delle Autorità sanitarie italiane e internazionali.

    Per maggiori informazioni: https://bit.ly/2YcM5fI

     

    Giovedì 30 aprile alle ore 20.30

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    Caminetto rotariano: “Dallo Sblocca Cantieri al Modello Genova la giusta strategia per far ripartire l’Italia”

    Con:

    • Sen. Salvatore Margiotta, Sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
    • Silvestro Ferrara, Socio Rotary Club Milano Porta Venezia e Group Head of Insurance SALINI IMPREGILO
    • Alessandro De Felice, Socio Rotary Club Milano Porta Venezia e Chief Risk Officer presso Prysmian Group e Presidente ANRA
    • Fabrizio Capaccioli, Presidente Rotary Club Milano Porta Venezia e Managing Director ASACERT
    • Nicola Meistro, Amministratore Delegato PERGENOVA S.C.p.A e Direttore Generale COCIV

    Modera: Monica Giandotti, Giornalista e conduttrice televisiva Rai 3

    Dallo Sblocca Cantieri al Modello Genova. La giusta strategia per far ripartire l’Italia.
    Il 30 Aprile alle 20:30, l’appuntamento con il futuro del nostro Paese, nel convivio del Caminetto rotariano in versione FB, organizzato dal Club Rotary Milano Porta Venezia.

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    Sono trascorsi poco più di due mesi da quando una particella di dimensioni submicroscopiche ha profondamente stravolto le strutture delle società, dei comportamenti, dell’ economie, sorprendendo un’umanità disarmata, mentre il patogeno traccia ancora sul planisfero fusi virali difficili da gestire.

    Ma l’Italia ha un vantaggio competitivo (almeno quello): siamo stati uno dei primi Paesi ad essere colpiti così tragicamente e uno dei primi ad uscirne. Il problema è cosa c’è stato in questo interminabile spazio temporale. Tutto è stato cristallizzato in una situazione surreale, è sceso il silenzio dopo l’assordante rumore delle saracinesche abbassate, per troppe attività definitivamente.

    Eppure, ci siamo: il 4 maggio si riparte. Tornano al lavoro 2,7 milioni di persone. Riapriranno 84 attività a ciascuna delle quali è attribuita una classe di aggregazione sociale, individuata attraverso l’assegnazione di un punteggio che va da 1 a 4, e una classe di rischio integrato suddiviso in 4 categorie: basso, medio basso, medio alto e alto. È quanto stabilito dal piano della Commissione Colao.

    Il Management della pandemia passa per la minimizzazione dei suoi effetti, a patto che ci sia una guida capace di indirizzare, di supportare o almeno di non ostacolare questo faticoso processo. Le associazioni produttive chiedono a gran voce liquidità, vera, immediata, tagli alle filiere di procedimenti burocratici, non solo adesso nella fase del post-coronavirus, ma in vista di una rivoluzione nell’approccio al lavoro e alla produttività. Il Decreto Sblocca Cantieri va in questa direzione, ideato per rilanciare i contratti pubblici ed introdurre nuove misure per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali. Velocizzare i lavori per opere strategiche, (cosa oggi può veramente non essere considerato strategico, per la ripartenza in volata?), per fare come avvenuto a Genova. Semplificare tempistiche e modalità. Poche regole e certe, procedure chiare ed efficaci. Il rischio è quello di ritrovarsi con ingenti risorse stanziate da Stato e comunità regionali, ma tempi e modalità di approvazione, erogazione ed utilizzo, eccessivamente lunghi e complicati.

    A Genova, la ricostruzione del ponte Morandi ha corso veloce la sua gara, alleggerita della zavorra burocratica. Un caso che fa scuola, ben più efficace pedagogicamente persino delle gestioni delle catastrofi naturali, che pure hanno colpito il nostro Paese in lungo e in largo ma che, senza distinzioni regionalistiche, hanno lasciato con l’amaro in bocca tante popolazioni. Regole ad hoc, poche parole e molti fatti. Il decreto-Genova (legge dello Stato del 15 novembre 2018): pochissime modifiche parlamentari, iter procedurale semplificato, un commissario unico per la ricostruzione. Quindi, viene da dire: si può fare!

    Se ne parlerà Giovedì 30 Aprile alle 20:30, con autorevoli esponenti dell’Italia che fa e sa fare. Un appuntamento per tracciare le strategie di un imminente futuro, pronti al via!

    “Noi italiani abbiamo una capacità unica di potenziare competenza, inventiva, resilienza, nei momenti più bui. Lo faremo anche stavolta, con nuove consapevolezze, con solidarietà accresciuta, con abilità acquisite anche forzosamente, ma che saranno utili non solo per la ripartenza, ma per programmare un futuro vero, da una prospettiva più pragmatica e più attenta alla vita, anche quella del Pianeta.”

    Fabrizio Capaccioli
    AD ASACERT e Presidente Rotary Club Milano Porta Venezia

    Cambiamento climatico: sfide, opportunità, azione. I temi del 50° anniversario della Giornata della Terra, ricorso ieri 22 aprile, al tempo del Coronavirus.

    Antropocene, il nome dato dagli scienziati all’attuale era geologica, poiché contrassegnata dal forte impatto dell’azione umana (spesso vandalica) sul pianeta.

    L’umanità sta revisionando i vecchi paradigmi per elaborare una nuova visione individuale e collettiva. In un tempo in cui la discontinuità sembra essere l’unica regola, ci si sforza di trovare nuovi e più armonici equilibri a cui ispirarsi, per un neo-Illuminismo, fatto di consapevolezze sempre più condivise. In questo contesto rimodulato anche i beni fondamentali sono revisionati, purchè lo siano in una chiave nuova, in sintonia con l’ambiente circostante, con una lettura quasi olistica del nuovo benessere umano: gli individui trovano il loro vero equilibrio solo sulla base delle interrelazioni e delle interdipendenze funzionali tra le parti con cui interagiscono e con l’ambiente in cui svolgono le loro attività quotidiane.

    È di qualche settimana fa la pubblicazione di una ricerca ad opera della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) in cui si analizza l’impatto dell’inquinamento sulla diffusione del patogeno, scomodo e indesiderato ospite della nostra Italia, la cui diffusione geografica sarebbe da correlare ai livelli di particolato atmosferico, che fungerebbe da vettore per il trasporto di molti contaminanti, virus compresi. Il Presidente dell’associazione, il Prof. Alessandro Miani, afferma che le elevate concentrazioni di particolato atmosferico osservate nella Pianura Padana, hanno esercitato un’azione di “carrier”, una sorta di tappeto volante, per la diffusione del Corona Virus.

    D’altronde, se da un lato l’Italia primeggia nella triste Euro-chart sui decessi prematuri causati da biossido di azoto (NO2, 14.600 persone), seguita da Germania (11.900 persone) e Regno Unito (11.800 persone), dall’altro il nostro Paese è leader nell’economia circolare, che punta alla riduzione del consumo di materiali, suolo, risorse naturali, ma che spalanca nuovi scenari occupazionali grazie a metodologie green anche nel campo delle infrastrutture, dei trasporti e dell’edilizia.

    Non possiamo più assistere passivamente. “Abbiamo l’obbligo di essere attori responsabili, sulla scia di un’emergenza, che ha solo accelerato un improcrastinabile cambio di visione e prospettiva su un mondo tutto nuovo e non solo per le generazioni future. È vitale trovare un equilibrio tra l’economia, le produzioni e il rispetto per la natura, non solo ideologiche e di principio, ma concrete e attuabili. Si tratta di diffondere e mettere in atto una best practice di stili di vita virtuosi, quanto necessari, ora e adesso.” Il pensiero di Fabrizio Capaccioli – AD di ASACERT.

    ASACERT fa della sua mission l’essere un valore aggiunto per le imprese, partecipare al loro sviluppo e ai loro obiettivi. Questo si concretizza nell’offerta di un’ampia gamma di servizi che, se da un lato sono utili per dimostrare la compliance alle normative vigenti in determinati settori e attività, dall’altro è innegabile che abbiano risvolti positivi in termini di sostenibilità ambientale.

    Tra questi troviamo sicuramente la certificazione ISO 14001 “Specifiche per il Sistema di Gestione Ambientale”, il cuore degli standard della serie ISO 14000; le Organizzazioni che implementano tale Sistema di Gestione si impegnano a ridurre l’impatto ambientale delle attività svolte dalla propria azienda e mirano ad incrementare la fiducia dei propri stakeholder dimostrando l’impegno profuso per la sostenibilità.

    Per quanto riguarda la tematica dell’energia è impossibile non citare la norma UNI CEI EN ISO 50001:2011 “Sistemi di gestione dell’energia” che definisce i requisiti per creare, avviare, mantenere e migliorare un Sistema di Gestione dell’Energia che consenta all’Organizzazione un controllo puntuale e sistematico delle proprie prestazioni energetiche, riducendo i costi, efficientando i consumi e salvaguardando le risorse energetiche a livello globale.

    Anche sul fronte delle costruzioni si comincia, ad esempio, a pensare e progettare un’edilizia a misura d’uomo, una sorta di antropo-edilizia, come nel caso del progetto pionieristico di UPTOWN a Milano, per cui ASACERT era tra gli Organismi di Verifica. Si tratta del primo progetto registrato nel nostro Paese ai fini della certificazione in linea con il Protocollo GBC Quartieri. Si tratta di una certificazione sviluppata per il territorio italiano sulla base di LEED, il protocollo internazionale più diffuso al mondo, e che promuove tra gli obiettivi primari le prestazioni di sostenibilità ambientale del territorio, delle infrastrutture, delle dotazioni e degli edifici sostenibili.

     “È il momento di mettere in atto piani d’azione per potare sprechi, inventare nuove soluzioni, tracciare la via, quella che ci porterà fuori da questa tempesta, per ripartire con visione del futuro e concretezza operativa. Finalmente vediamo il nostro nuovo domani, lo stiamo percorrendo con nuove consapevolezze, ma da sole non bastano, occorrono guide certe, competenti. Ci viene in soccorso l’antica sapienza di Seneca, secondo cui non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”, conclude Capaccioli.

    Venerdì 24 aprile alle ore 09.15

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    Il panel vedrà come relatori: Alessandro De Felice – Presidente ANRA, Alberto Barani – Head of Allianz Risk Consultants Italy, Fabrizio Capaccioli – Managing Director Asacert e Silvestro Ferrara, Group Head of Insurance di Salini Impregilo.

    Partecipazione gratuita e aperta a tutti previa iscrizione online.

    Prosegue l’impegno attivo di ASACERT al fianco delle aziende e del tessuto produttivo italiano. Venerdì 24 aprile dalle 9.15 nel Webinar “Il settore Construction: due scenari, un unico futuro” organizzato e promosso da ASACERT e ANRA, con AGCS, si parlerà di edilizia: un settore diviso in due dai provvedimenti relativi al Coronavirus, ma vitale per la ripresa del nostro Paese.

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    “L’Italia non si ferma”. Con questa frase il 14 Marzo 2020 il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte annunciava che Governo, Sindacati e Confindustria siglavano il “Protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro”.

    Le cose non sono andate esattamente così. L’Italia è stata costretta a frenare il suo motore economico e produttivo. Anche i cantieri edili rallentano: alcuni rimangono aperti e continuano a operare, altri cantieri invece sono stati costretti a chiudere i cancelli. Nel frattempo, è ormai evidente che, almeno nel nord Italia, l’Italia dovrà convivere a lungo con questo virus e sarà necessario modificare rapidamente abitudini in modo da poter svolgere le attività in sicurezza per tutelare la salute collettiva.

    Nello specifico le attività interessate da Lockdown sono state identificate mediante un codice ATECO: costruzione e sviluppo di nuovi edifici, sia residenziali che non residenziali; attività di demolizione e preparazione del cantiere edile, inclusi i lavori di sistemazione del terreno, trivellazioni e perforazione; attività di completamento e finitura degli edifici; altri lavori specializzati di costruzione. Rimasti aperti i cantieri di Ingegneria Civile; attività di installazione di impianti elettrici, idraulici e altri lavori di installazione.

    Un nuovo Webinar che guarda al comparto edile, sul tema: “IL SETTORE CONSTRUCTION: DUE SCENARI, UN UNICO FUTURO” programmato per Venerdì 24 aprile alle 9.15, organizzato da ASACERT insieme ad ANRA e AGCS, con Alessandro De Felice – Presidente ANRA, Alberto Barani – Head of Allianz Risk Consultants Italy, Fabrizio Capaccioli – Managing Director ASACERT e Silvestro Ferrara, Group Head of Insurance di Salini Impregilo.

    Si parlerà del comparto edile con un duplice approccio per approfondire la situazione del recentissimo passato fatto di difficoltà per le aziende edili costrette a serrare i cantieri e che hanno dovuto affrontare la crisi dovuta all’imposto fermo immagine, che stride con i rischi vivi a cui sono state esposte le imprese (incendi, atti vandalici, furti e inondazioni). Uno sguardo anche al futuro, con approccio pragmatico alle riaperture previste, ai dispositivi e alle regole che dovranno essere rispettate per ripartire in sicurezza e legalità.

    Un focus sulle best practice improntate a strategie organizzative utili a ripartire in volata, senza dimenticare la necessità di rendere gli aiuti governativi disponibili subito e senza vincoli.

    Sebbene l’emergenza coronavirus abbia spalancato le porte allo smart working e gran parte delle aziende stia lavorando da remoto, ci avviciniamo alla tanto auspicata Fase 2 ed è necessario predisporre le operazioni che consentano la ripartenza delle attività produttive in tutta sicurezza.

    In attuazione della misura contenuta all’articolo 1 comma 9 del decreto del DPCM dell’11 marzo 2020 e su invito del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri dell’Economia, del Lavoro e delle Politiche Sociali, dello Sviluppo economico e della Salute, il 14 Marzo 2020 le organizzazioni sindacali e datoriali hanno sottoscritto un “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro”.

    Un piano di azione condiviso, contenente le linee guida per agevolare le imprese nell’adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio e fornire indicazioni operative per incrementare, negli ambienti di lavoro non sanitari, l’efficacia delle misure preventive adottate.

    ASACERT ha predisposto un proprio “Regolamento di Attestazione del Protocollo Salute e Sicurezza sul Lavoro – Covid” con l’obiettivo di fornire uno strumento concreto con indicazioni operative finalizzate al recepimento delle indicazioni del “protocollo condiviso”, attestandone il rispetto in linea con le prescrizioni del legislatore centrale e regionale e le indicazioni delle Autorità sanitarie.

    La ratio è garantire la salubrità e la sicurezza degli ambienti di lavoro, minimizzando l’impatto delle misure di contenimento del virus durante le attività quotidiane e facendo in modo che le imprese si concentrino sul business.

    Il Regolamento rappresenta uno strumento necessario per far sì che le misure precauzionali di contenimento adottate siano davvero efficaci per contrastare il rischio biologico da COVID-19. Prevede la prosecuzione delle attività aziendali in condizioni che assicurino ai lavoratori adeguati livelli di protezione, senza depotenziarne il valore produttivo.

    ASACERT provvede a verificare che l’organizzazione metta in pratica i 14 punti sulla sicurezza, previsti dal proprio Regolamento di Attestazione Protocollo SSL Covid.

    Possono fare richiesta le aziende di tutti i settori e le dimensioni, senza limiti geografici.

    Al termine dell’attività di verifica ASACERT rilascia un apposito report contenente un riassunto delle attività effettuate e dei risultati emersi. In caso di esito positivo verrà emesso un attestato di conformità al Regolamento ASACERT di Attestazione Protocollo SSL Covid.

    Tutte le attività di certificazione, ispezione, valutazione e attestazione di ASACERT sono garantite, costantemente e quotidianamente, osservando scrupolosamente le direttive in materia sanitaria. Gli ispettori sono dotati dei necessari dispositivi di protezione, atti a garantire il contenimento della diffusione del virus e la salvaguardia della salute e della sicurezza dei clienti e del personale coinvolto.

    ASACERT combatte al fianco delle aziende, fornendo loro tutti gli strumenti per aiutarle ad essere produttive, con sistemi e strategie di continuità operativa, legalità e salubrità.

     “Vogliamo essere vicini alle aziende anche in queste delicate, quanto strategiche operazioni. Il nostro intento è rendere la quotidianità degli imprenditori italiani, più serena possibile, minimizzando gli oneri organizzativi, in modo da concentrarsi sul business, con atteggiamento resiliente e vincente”.

    Fabrizio Capaccioli
    Amministratore Delegato di ASACERT

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