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#BeatPlasticPollution: ASACERT PER LA GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE

Il 5 Giugno 2025 è la Giornata Mondiale dell’Ambiente, promossa dal programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), con l’obiettivo di sensibilizzare sull’importanza della protezione e della salvaguardia della Terra.

Quest’anno la tematica scelta è #BeatPlasticPollution, incentrata sul tema dell’inquinamento da plastica. Considerata tra le invenzioni più utili della modernità, la plastica è ormai da decenni attenzionata per il tempo di smaltimento e l’impatto che ha nella fauna e sulla salute umana, penetrando in ogni angolo del mondo, nell’acqua che viene bevuta, nel cibo che viene consumato e modificando geneticamente le nostre cellule.

Affinché l’inquinamento da plastica possa realmente diminuire e perché si possa seriamente intervenire sul completo ciclo di vita del materiale, i governi, le aziende e i cittadini devono adottare un approccio circolare che consideri l’intero ciclo di vita della plastica, dalla produzione al consumo, fino alla gestione e al riciclo. Tuttavia, il miglior rifiuto è quello che non si produce, orientando le proprie scelte verso altri materiali meno nocivi per la salute e l’ecosistema.

È necessario che tutti i Paesi, soprattutto quelli in via di sviluppo, collaborino per definire regole comuni sulla progettazione dei prodotti e sull’uso delle sostanze chimiche ed un coordinamento internazionale può di certo facilitare il riciclo e il riutilizzo dei materiali lungo tutta la filiera.

Secondo la direttiva Europea “Single – use plastic” dal 1° gennaio 2025 è obbligatorio per i produttori garantire che tutte le confezioni in plastica fino a tre litri di capacità contengano almeno il 25% di plastica riciclata, calcolata come media per tutte le bottiglie in PET immesse sul mercato di ciascun Stato Membro.

Questo limite sarà ulteriormente innalzato al 30% entro il 2030, con l’obiettivo di ridurre significativamente l’impatto ambientale dei contenitori per bevande.

Gli Stati membri dell’UE hanno fissato inoltre, un ulteriore obiettivo: il 77% della plastica dovrà essere raccolta separatamente entro il 2025, con un ulteriore incremento fino al 90% entro il 2029.

Per di più, ridurre la produzione di nuova plastica comporta una diminuzione delle emissioni generate nei processi industriali, contribuendo anche in questo caso alla lotta contro il cambiamento climatico.

D’altro canto, le azioni più importanti devono riguardare la ricerca di nuovi materiali non inquinanti e il miglioramento degli impianti per il riciclo.

Nei cittadini, si riscontra già una certa maturità rispetto ai temi di salvaguardia degli ecosistemi, anche in riferimento alle inevitabili conseguenze sulla salute pubblica.

Per i consumatori europei la reputazione di sostenibilità del marchio è una variabile importante per le proprie scelte d’acquisto ed il 40% degli europei è disposto a pagare di più i prodotti, purché siano ecologici, etici, biologici e sostenibili.

Una tendenza che si inquadra nel più ampio sistema di indirizzo dei fondi pubblici nei confronti della attività economiche. Le informazioni fornite dalle imprese diverranno necessariamente oggetto di audit di revisioni da parte di enti terze e indipendenti, come ASACERT |SB, superando la volontarietà e l’arbitrarietà con cui fino ad oggi le imprese si sono approcciate ai temi oggetto del provvedimento, in favore di una rendicontazione affidabile, trasparente e comparabile.

Nel corso degli anni, ASACERT ha sviluppato un’ampia gamma di servizi dedicati alla sostenibilità nelle sue tre declinazioni ambientale, sociale e di gestione e si impegna a promuovere tra stakeholder, clienti e partner, politiche aziendali che non solo rispettano l’ambiente, ma lo valorizzano come bene comune, attraverso soluzioni e strumenti pensati per incentivare una gestione sostenibile consapevole e una crescente responsabilità sociale d’impresa.