“Armonia con la natura e sviluppo sostenibile” è questo il tema della Giornata Internazionale della Biodiversità che si celebra oggi, 22 maggio, in tutto il mondo. Un messaggio chiaro che vuole sottolineare come la salvaguardia degli ecosistemi non sia in contrapposizione con il progresso umano, ma una sua condizione imprescindibile. Un appuntamento cruciale per accendere i riflettori su una delle emergenze ambientali più rilevanti del nostro tempo: la perdita di biodiversità.
A 25 anni dalla prima celebrazione, i dati sono allarmanti: il degrado degli ecosistemi influisce negativamente sul benessere del 40% della popolazione mondiale, compromettendo l’accesso a risorse vitali e la funzionalità degli ambienti naturali.
Tra gli effetti più evidenti: la distruzione degli habitat, l’estinzione di specie, la contaminazione di aria e acqua e l’alterazione degli equilibri stagionali che mette a rischio la sopravvivenza di flora e fauna.
ITALIA, TERRA DEI PRIMATI DELLA BIODIVERSITÀ
L’Italia detiene il record europeo della biodiversità, con 55.600 specie animali pari al 30% delle specie europee e 7.636 specie vegetali. Un primato raggiunto anche grazie al fatto può contare su ben 871 i parchi e aree naturali protette che coprono ben il 10 per cento del territorio nazionale. Il nostro Paese ha una posizione unica, protesa nel Mediterraneo e con una geomorfologia che ospita gli ambienti più diversi. Ponte tra Africa e Nord Europa, la Penisola è anche una delle più importanti rotte migratorie di moltissime varietà di uccelli. Qui si trovano 85 tipi di ecosistemi terrestri, ma il 68 per cento, più di due terzi, è in pericolo e il 30 per cento delle specie è a rischio estinzione.
L’AZIONE INTERNAZIONALE
Nel dicembre 2022 è stato adottato il Piano per la Biodiversità con 23 obiettivi per il 2030 e 4 per il 2050, tra cui:
- il ripristino del 30% degli ecosistemi degradati;
- la protezione del 30% delle terre, delle acque dolci e degli oceani;
- la riduzione degli incentivi dannosi per la natura.
A rafforzare questi impegni, nel febbraio 2024, il Parlamento europeo ha approvato la legge sul ripristino della natura, imponendo agli Stati membri il recupero del 20% delle aree terrestri e marine entro il 2030, e il ripristino completo di tutti gli ecosistemi degradati entro il 2050.
COSA POSSIAMO FARE TUTTI
La biodiversità si difende anche nei piccoli gesti quotidiani. La Convenzione sulla Diversità Biologica ha suggerito 22 azioni individuali per contribuire alla causa.
Qui di seguito alcune elencate:
- Pulire un’area vicina: quartieri, parchi o spiagge.
- Aiutare gli animali: segnalare quelli in difficoltà e sostenere rifugi e centri di recupero.
- Piantare specie autoctone: favorire la fauna locale e contrastare quelle invasive.
- Consumare in modo responsabile: prediligere prodotti locali, biologici e con poco packaging.
- Sostenere aziende sostenibili: scegliere produttori che tutelano la biodiversità.
- Ridurre gli sprechi: riusare, riparare, riciclare. Non sprecare acqua né risorse.
L’IMPEGNO DI ASACERT
In questo contesto globale e nazionale, ASACERT rinnova il proprio impegno verso la sostenibilità, integrando i principi ESG (Environmental, Social, Governance) nella propria missione aziendale dove la tutela della biodiversità rientra a pieno titolo nei criteri “E” della sostenibilità ambientale.
ASACERT promuove tra i propri stakeholder, clienti e partner, politiche aziendali che non solo rispettano l’ambiente, ma lo valorizzano come bene comune attraverso servizi per la promozione di un management della sostenibilità consapevole ed una sempre più diffusa responsabilità sociale d’impresa. Per un modello di sviluppo sostenibile, capace di integrare l’efficienza economica con la tutela dell’ambiente e della società, affinché il progresso non sia mai a scapito della vita sulla Terra.