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Un anno dopo, il Ponte San Giorgio rimane per ASACERT un simbolo di resilienza

Il 14 agosto 2018, poco prima di mezzogiorno, uno dei tre piloni che sostenevano il Ponte Morandi crollò, portando via con sé un tratto di strada lungo circa 200 metri e le vite di 43 persone.

Costruito dall’architetto Riccardo Morandi e inaugurato nel ’67, il Ponte serviva a collegare la A10 (Genova – Ventimiglia) con la A7 (Milano – Genova), un punto nevralgico per il capoluogo ligure.

Nel giro di pochi anni, il ponte iniziò a mostrare le prime problematiche strutturali, nonché un precoce degrado dei materiali. Fu Morandi in persona a mettere in evidenza il fatto che la salsedine e i fumi corrosivi delle acciaierie di Cornigliano stessero contribuendo al deterioramento degli elementi metallici e delle superfici in calcestruzzo.

Il 9 febbraio 2019 sono iniziate le operazioni di demolizione. Il progetto del nuovo ponte è stato realizzato dall’architetto Renzo Piano, mentre il Consorzio PerGenova S.C.p.a. (formato dalle società Salini Impregilo e Fincantieri Infrastructure) si è aggiudicato l’appalto per la costruzione con l’impegno di completare l’opera entro un anno.

ASACERT è stata incaricata dal committente PERGENOVA S.C.p.A di eseguire le attività ispettive di Controllo Tecnico in corso d’opera. Un compito delicato quanto cruciale, poiché sono spettate ad ASACERT la verifica della conformità delle opere realizzate e della qualità delle opere stesse, compresa l’assistenza durante le fasi di collaudo.

ASACERT, in quanto Organismo d’Ispezione accreditato, vanta un’esperienza pluriennale nel campo ispettivo ed è in grado di garantire il controllo tecnico di tutte le fasi di costruzione di un’opera, ai fini del rilascio della polizza decennale postuma, grazie a un elevato expertise tecnico, competenze verticali e strumentazioni all’avanguardia.

Con questa importante commessa, ASACERT si è confermata leader nelle attività di Ispezione, Controllo e Verifica nel settore dell’edilizia civile, affermando la professionalità del proprio team di collaboratori, competente e costantemente aggiornato.

I lavori sono continuati e, nonostante lo scoppio della pandemia da COVID-19 a marzo e il lockdown di aprile, la promessa è stata mantenuta: il 3 agosto 2020 il Ponte San Giorgio di Genova è stato inaugurato alla presenza del Presidente Mattarella, diventando ufficialmente percorribile il 5 agosto.

1.067 metri di acciaio sorretti dai 18 piloni a 40 metri di altezza, il nuovo ponte è il risultato della fusione tra design, alta tecnologia e sostenibilità:

– Presenta uno speciale sistema di deumidificazione per evitare la formazione di condensa salina e limitare i danni da corrosione.
– Comprende una banca dati che può essere studiata, monitorata costantemente e utilizzata come base per la progettazione futura di infrastrutture della stessa tipologia.
– Ben 4 robot lo rendono ancora più sicuro. Progettati dall’Istituto italiano di tecnologia e realizzati dal Gruppo Camozzi su commissione di due aziende del Gruppo Fincantieri, due si occupano dell’ispezione della superficie inferiore dell’impalcato e dell’elaborazione dei dati per la determinazione di eventuali anomalie, gli altri due puliscono le barriere antivento e i pannelli solari. Questo sistema robotico di ispezione è il primo al mondo automatico.
– L’impatto ambientale è contenuto grazie ai pannelli fotovoltaici, che producono l’energia necessaria per il funzionamento dei suoi sistemi (illuminazione, sensoristica, impianti) 24 ore su 24.

Di quel 3 agosto 2020 rimarrà impresso nella memoria di chi c’era, l’arcobaleno comparso al termine di una giornata carica di pioggia.
E se il Ponte Morandi è stato simbolo di inadempienze, carenze e superficialità, il Ponte San Giorgio è il risultato del lavoro di chi, di fronte al disastro, ha deciso di rimboccarsi le maniche, dimostrando – ancora una volta – che gli italiani danno il meglio di sé proprio nei momenti di difficoltà.

“A un anno da quella giornata memorabile, per ASACERT il Ponte continua a rappresentare un simbolo di rinascita e di resilienza e si fa carico di un compito molto importante: ricordarci che rialzarsi e ripartire è possibile, quanto necessario. – Le parole di Fabrizio Capaccioli AD ASACERT e Vicepresidente di GBC Italia– Come ho avuto modo di dire, il Ponte San Giorgio rappresenta un monumento alla capacità di ricostruirsi dalle proprie ceneri, un ponte icona tra tutto ciò che di drammatico ci lasciamo alle spalle ed una visione di quello che può essere fatto con approccio concreto, resiliente e sostenibile, quando tutti gli attori, Istituzioni per prime, ci credono. Mai come oggi, questo messaggio è attuale: un mantra che dobbiamo ripetere a noi stessi quando la luce in fondo al tunnel appare fin troppo lontana. ASACERT sarà sempre orgogliosa di aver partecipato alla realizzazione di questa infrastruttura di ingegneria più all’avanguardia del mondo”

Tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questo progetto – 330 piccole aziende da tutta l’Italia e che rappresentano il meglio del Made in Italy – lo hanno fatto senza esitazioni, senza temporeggiare o perdersi d’animo, grazie ad un iter burocratico-procedurale ridotto all’essenziale. Questo ponte, così come una strada, un treno, un aereo o una metro sono i luoghi che ci accompagnano a casa, a lavoro, in vacanza. È fondamentale quindi creare opere che siano innovative, sicure e all’avanguardia non solo oggi, ma anche e soprattutto domani.