L’Italia che produce è ai blocchi di partenza: le aziende fanno il countdown per il tanto necessario ri-avvio delle attività. Tutti sappiamo che non sarà facile, come un mantra si ripete che ci aspettano tempi duri, che ci vorrà del tempo, che dovremo convivere col virus in uno scomodo limbo per chissà quanto. Questo è ben noto agli imprenditori italiani, che in questo periodo di quarantena, hanno cercato di non prendere le distanze anche dal loro business, sanno bene che servono subito misure che migliorino la capacità di amministrazione delle risorse pubbliche, per spendere presto e bene.
Nel rapporto “Doing Business 2020”, che presenta la classifica dei Paesi in base alla facilità di fare impresa, l’Italia si trova al 58° posto, dopo nazioni come il Kenya e il Kosovo. Infatti, nonostante una serie di buone pratiche documentate nello studio, permangono per l’Italia delle sfide: occorre affrontare procedure inefficienti e lunghe che comportano costi elevati. Ciò vale in particolare per l’area dei contratti di esecuzione, l’unico indicatore in cui tutte le città italiane si comportano al di sotto della media delle attività economiche dell’UE. Doing Business cattura 294 riforme normative attuate tra maggio 2018 e maggio 2019. Il rapporto evidenzia l’importanza degli appalti pubblici che nel mondo rappresentano mediamente tra il 10% e il 25% del PIL di ogni Paese.
È proprio quest’ultimo settore reputato cruciale, dunque: gli appalti per l’acquisto di beni, servizi e per la realizzazione delle opere pubbliche. “È sotto gli occhi di tutti la necessità di un percorso in Terapia intensiva del comparto, a causa di regolamentazioni asfissianti e paralizzanti. Troppi lacci, troppi vincoli, troppa burocrazia. La crisi socio-economica, originata da quella sanitaria, richiede soluzioni rapide, intelligenti, agili”. Afferma l’AD di ASACERT- Fabrizio Capaccioli. “Emerge, in uno scenario di auspicata semplificazione, il ruolo degli organismi accreditati di certificazione, ispezione e valutazione, per far ripartire in volata e in tutta sicurezza la ripresa delle attività del Paese”.
Secondo quanto riportato dall’analisi dell’Osservatorio OICE-Informatel sulle gare di progettazione emesse a partire dal 9 marzo, nel periodo 9 Marzo – 9 Aprile, conseguentemente alle restrizioni anti-covid19, su 324 gare di progettazione (per un importo di 84,6 milioni), ne sono state rettificate (sospese o prorogate) il 34,9%, per un importo di circa 12 milioni (il 14,6% del valore totale delle gare del periodo considerato).
Vale la pena ricordare che la recente pubblicazione del Decreto Sblocca Cantieri, ha anche previsto un nuovo Regolamento Unico dei contratti pubblici, che avrebbe dovuto essere definito a inizio gennaio 2020, ma al momento, si è arenato tra l’emergenza Covid-19 e la necessità di una riforma complessiva della normativa. Al di là di tutte le considerazioni specifiche, ciò che sembra consapevolezza universalmente condivisa, è l’inadeguatezza dell’attuale quadro normativo, che non sarà in grado di rispondere ai requisiti di semplificazione e sburocratizzazione, richiesti a gran voce dalle imprese e dagli amministratori.
In questo contesto assumono un ruolo cruciale le attività messe in campo dagli organismi accreditati di certificazione, ispezione e valutazione. Vale la pena ricordare i servizi di verifica e validazione, codificati dall’art. 26 “Verifica preventiva alla progettazione” del D.Lgs. 50/2016, che disciplina appunto il controllo preventivo della progettazione, per mezzo del quale è possibile evitare errori di progettazione, costi aggiuntivi e ritardi nella realizzazione dell’opera.
Altro servizio cruciale si concretizza nel Controllo Tecnico in corso d’opera, che ha come scopo quello di fornire un monitoraggio sul campo, finalizzato alla verifica della conformità dell’opera ai criteri di buona esecuzione previsti dalle normative in materia. L’obiettivo del controllo tecnico in corso d’opera è quello di ridurre i rischi legati alla mancata conformità, alla fornitura dei materiali e alla modalità di esecuzione dell’opera; garantendo la qualità della costruzione. Il controllo tecnico vale, inoltre, come prova ai fini dell’assicurabilità tramite polizza decennale postuma a copertura dei danni e dei difetti (secondo le disposizioni della Legge 210/04, D. Lgs. 122/05, D. Lgs. 14/2019 per i lavori privati e del D.Lgs 50/16 per i lavori pubblici).
ASACERT offre servizi di Ispezione, Certificazione e Valutazione per supportare le aziende, di qualunque settore e dimensione, nella realizzazione di tutte quelle attività di controllo, verifica e stima che richiedono un’elevata expertise tecnica, competenze verticali e strumentazioni all’avanguardia.
Questo si traduce nell’impiego di personale qualificato e costantemente formato, in un approccio di servizio condotto con rigore, professionalità e riservatezza, ma anche flessibilità, proattività e attenzione alle esigenze delle imprese.