“L’intero ordine sociale si schiera contro una donna che aspiri a raggiungere la reputazione di un uomo”, lo scriveva Madame de Staël all’inizio del XIX secolo. Non tutto è rimasto come allora, sebbene, a certe latitudini, permangano zone di buio profondo per la parità di genere.
Un diritto, una condizione necessaria per un mondo davvero sostenibile, in cui la vita non sia regolata da norme arbitrarie a sfavore di un sesso e a favore dell’altro e in cui tutti, in qualità di esseri umani, possano vivere una vita dignitosa.
Ne parlano anche gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (Sustainable Development Goals). L’obiettivo 5 recita: “Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment (maggiore forza, autostima e consapevolezza) di tutte le donne e le ragazze…”. È proprio il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres a lanciare l’ultimo allarme: “La parità di genere è sempre più lontana. Sulla base del percorso attuale, UN Women stima che mancano 300 anni”.
Dal punto di vista lavorativo, nonostante le donne siano numericamente maggiori rispetto agli uomini, meno del 30% dei laureati italiani è donna, solo il 18% delle posizioni di CEO è occupato da donne e lo stipendio mensile presenta ancora importanti gap a tutti i livelli.
Il 16 Marzo 2022, l’Ente Nazione di Normazione UNI ha pubblicato il documento tecnico UNI/PdR 125:2022 per fornire alle aziende le linee guida per conformarsi ai requisiti posti dal PNRR (missione 5), in materia di pari opportunità e di riduzione del gap di genere. La guida fornisce alle imprese i KPI (Key Performance Indicators) inerenti alle politiche di parità di genere nelle organizzazioni. La UNI PdR 125:2022 si rivolge alle aziende di tutte le dimensioni e forme giuridiche, pubbliche o private, purché presentino addetti o dipendenti al loro interno.
L’obiettivo è quello di garantire un ambiente interno alle organizzazioni inclusivo e mai discriminatorio, grazie alla creazione di un sistema di gestione da sottoporre a iter di certificazione da parte di enti accreditati.
La Certificazione sulla Parità di genere è compresa tra i servizi garantiti da ASACERT, che si occupa di accertare le condizioni all’interno delle organizzazioni per il rilascio della nuova Certificazione, ponendosi da sempre dal lato delle imprese che operano nel rispetto dei diritti, tutelando l’inclusione di genere e che si schierano contro le discriminazioni di ogni tipologia.
La UNI PdR 125:2022, infatti, prevede la misurazione, valutazione e rendicontazione dei dati relativi alla parità di genere nelle organizzazioni, inserendosi coerentemente all’interno di un contesto di sensibilità normativa, oltre che di attenzione sociale ed economica.
Ottenere la Certificazione di Parità di genere, per un’organizzazione pubblica o privata, vuol dire aver raggiunto un buon grado di maturità in materia di inclusione, rispetto a temi come: cultura e strategia, governance, processo di HR, opportunità di crescita, equità remunerativa, tutela della genitorialità.
Un passo importante per infrangere quel soffitto di cristallo fatto di barriere sociali, culturali e psicologiche che si frappone, come un ostacolo insormontabile e all’apparenza invisibile, al conseguimento della parità dei diritti e alla concreta possibilità di fare carriera nel campo del lavoro per donne e categorie storicamente soggette a discriminazioni.