L’INAIL ha recentemente pubblicato i dati provvisori sugli infortuni e malattie professionali relativi ai primi sei mesi del 2019, confrontandoli con i dati dell’anno 2018: meno denunce di infortunio sul luogo di lavoro, aumento dei casi mortali e delle denunce di malattie professionali.
323.831 è il numero di denunce di infortunio presentate tra gennaio e giugno 2019, quasi 600 meno rispetto al primo semestre dello scorso anno (-0,2%).
Di queste, 276.043 fanno riferimento a infortuni avvenuti sul luogo di lavoro, mentre le restanti 47.788 riguardano infortuni avvenuti in itinere, nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro.
Per quanto riguarda i settori, a giugno 2019, si registra un calo per il settore Industria e Servizi e un aumento per i settori Agricoltura e Conto Stato, rispettivamente +1,3% e 1,7%.
A livello territoriale, ad eccezione delle regioni centrali in aumento – Sardegna (+3,3%) e Umbria (+3,1%) – l’analisi evidenzia un calo dell’indice di infortuni per tutte le regioni, in particolare spiccano il Molise (-5,7%) e la Valle d’Aosta (-3,2%).
Sul totale dei dati ricevuti, aumentano le denunce di infortunio registrate a nome di lavoratori extracomunitari (+3,7%), mentre diminuiscono leggermente quelle fatte da lavoratori italiani (-0,26%).
Un aspetto particolarmente tragico, trend in aumento già evidenziato dai dati pubblicati da INAIL sullo scorso anno, riguarda il numero di infortuni con esito mortale: nei primi 6 mesi del 2019 le denunce rilevate sono 482, il +2,8% in più rispetto al primo semestre del 2018.
Inoltre, l’analisi di genere mostra un andamento opposto tra i due sessi: 23 casi mortali in più per gli uomini e 10 in meno per le donne.
Si conferma in aumento il trend delle denunce di malattia professionale, con un totale di 32.575 casi registrati, 354 in più rispetto allo stesso periodo del 2018.
Le patologie più accusate sono quelle del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo (19.019 casi), seguite da quelle del sistema nervoso (3.314, con una prevalenza della sindrome del tunnel carpale), malattie dell’orecchio (2.187), affezioni del sistema respiratorio (1.327) e tumori (1.226). Ricordiamo che sono considerate malattie professionali solo quelle patologie contratte nell’esercizio e/o a causa delle attività lavorative svolte dall’individuo; esse perciò, al contrario dell’infortunio, per il quale il rapporto con il lavoro può essere mediato o indiretto – si veda il caso degli incidenti in itinere -, devono presentare un rapporto causale o concausale diretto fra il rischio professionale e la malattia stessa.
Per incentivare le aziende a realizzare interventi volti ad aumentare il grado di salute e sicurezza sul lavoro, dal 2010 l’INAIL pubblica il Bando ISI per lo stanziamento di finanziamenti a fondo perduto (per saperne di più leggi il nostro articolo sul Bando ISI 2018). Ogni organizzazione però può mettere in atto soluzioni preventive che diminuiscano i rischi di incidenza di infortuni e malattie professionali, rendendo il luogo di lavoro più sicuro e salubre per tutti i lavoratori. L’adozione di un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro come OHSAS 18001 e ISO 45001, per esempio, permette di abbattere drasticamente i rischi infortunistici e patologici, riconoscendo peraltro all’azienda numerosi vantaggi anche in termini di aumento di produttività e diminuzione delle spese assicurative.
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Fonte dati: INAIL
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