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Controllo di produzione calcestruzzo preconfezionato

Le Norme Tecniche per le Costruzioni hanno introdotto importanti novità per il settore del calcestruzzo preconfezionato, fra le quali va sicuramente annoverato anche l’ambito della certificazione del Sistema di Controllo del Processo produttivo cosiddetto FPC – Factory Production Control.

Le Norme introducono infatti l’obbligo per tutti gli impianti di produzione di calcestruzzo preconfezionato di dotarsi di adeguate procedure di controllo del processo produttivo. Tale controllo deve essere certificato da un ente terzo indipendente e in possesso di determinate caratteristiche stabilite dal provvedimento e garantite dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici mediante un’autorizzazione rilasciata a seguito di un decreto del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. La certificazione FPC dovrà essere posseduta da ciascun impianto di produzione di calcestruzzo preconfezionato con processo industrializzato. In base al parere formale fornito dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici in data 10 marzo 2006 in risposta ad alcuni quesiti posti dall’ATECAP, per calcestruzzo prodotto con processo industrializzato “si intende quello prodotto mediante impianti, strutture e tecniche organizzate sia in cantiere che in uno stabilimento esterno al cantiere stesso“.

RIENTRANO IN QUESTA CASISTICA:

  • Calcestruzzo prodotto in impianti fissi
  • Calcestruzzo prodotto nell’ambito di impianti e stabilimenti industrializzati di prefabbricazione (fissi)
  • Calcestruzzo prodotto in impianti industrializzati installati nei cantieri (temporanei)

Non deve invece essere assoggettato a controllo del processo di produzione in fabbrica da parte di organismi terzi indipendenti il calcestruzzo prodotto senza processo industrializzato, ovvero quello prodotto direttamente in cantiere, in genere in quantità limitate, mediante processi di produzione temporanei e non industrializzati. Tale tipologia di calcestruzzo deve essere prodotta sotto la diretta vigilanza del direttore dei lavori il quale deve accertare la qualificazione iniziale delle miscele o meglio la resistenza caratteristica per ciascuna miscela omogenea di conglomerato. Un elemento fondamentale da tenere presente è che la certificazione FPC non va assolutamente confusa con la certificazione ISO 9001, la quale è volontaria e può essere adottata dalle imprese per applicare all’intera azienda un Sistema di Gestione per la Qualità. L’attività di certificazione del Sistema di Controllo del Processo in stabilimento di preconfezionamento si configura piuttosto come analoga a quella prevista nel D. Lgs 16 giugno 2017, n. 106, recante l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento UE n. 305/2011 sulla marcatura CE dei prodotti da costruzione.