Climate risk assessment
L’introduzione dell’obbligo assicurativo contro i rischi catastrofali segna un cambio di passo per le imprese italiane e le filiali estere con sede in Italia.
Il 27 febbraio 2025 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto MEF-MIMIT n.18/2025, che ha introdotto l’obbligo per le imprese con sede legale in Italia e per quelle estere con stabile organizzazione in Italia di adeguare le proprie polizze assicurative ai rischi catastrofali.
Un recentissimo aggiornamento sulla disciplina è stato pubblicato in GU n° 75 del 31 marzo il Decreto-legge n° 39/2025 che differisce, per le micro, piccole e medie imprese, l’obbligo di stipulare contratti assicurativi a copertura dei danni direttamente derivanti da calamità naturali ed eventi catastrofali verificatisi sul territorio nazionale.
Resta fermo il termine per le grandi imprese:
- Grandi imprese (oltre 250 dipendenti): obbligo di stipula entro il 31 marzo 2025 con un periodo transitorio, fino al 29 giugno 2025, per mettersi in regola senza conseguenze.
- Medie imprese (da 50 a 250 dipendenti): obbligo posticipato al 1° ottobre 2025.
- Piccole e microimprese: obbligo posticipato al 1° gennaio 2026.
L’obiettivo della norma è garantire maggiore protezione patrimoniale e operativa alle aziende, rendendo obbligatoria la sottoscrizione di coperture specifiche per danni derivanti da terremoti, alluvioni, frane, mareggiate e altre calamità naturali.
Il decreto prevede inoltre criteri specifici per i massimali e i limiti di indennizzo delle polizze:
- per la fascia fino a 1 milione di euro di somma assicurata trova applicazione un limite di indennizzo pari alla somma stessa assicurata;
- per la fascia da 1 milione a 30 milioni di euro di somma assicurata trova applicazione un limite di indennizzo non inferiore al 70% della somma assicurata. Le polizze potranno prevedere uno scoperto non superiore al 15% del danno complessivamente indennizzabile;
- per la fascia che va oltre i 30 milioni di euro il massimale o i limiti di indennizzo sono definiti liberamente tra le parti.
ASACERT si pone come punto di riferimento sul tema della valutazione dei rischi catastrofali, grazie al servizio di CLIMATE RISK ASSESSMENT (CRA).
Il servizio di Climate Risk Assessment viene generalmente progettato per valutare gli impatti attuali e futuri dei cambiamenti climatici su un’organizzazione, una comunità o un progetto specifico. Questa valutazione mira a identificare le potenziali vulnerabilità e adattamenti necessari per ridurre i rischi legati al clima. Con l’entrata in vigore della Direttiva Europea 2022/2464 (CSRD), diventa centrale la gestione del rischio, da effettuarsi secondo il principio della doppia materialità e con approccio forward looking.
In altre parole, le imprese sono chiamate ad identificare e gestire, non solo i rischi-impatto ambientale e sociale della propria attività, ma devono guardare al futuro, alle probabili e potenziali evoluzioni del contesto sociale, ambientale ed economico, individuare i rischi conseguenti e gestirli, ovvero pianificare misure idonee alla loro prevenzione e mitigazione.
ANALISI E AZIONI
I tecnici specializzati di ASACERT saranno in grado di svolgere un accurato assessment sui principali fattori di rischio per individuare i futuri scenari e programmare una strategia per valutare azioni per l’adattamento sotto monitoraggio continuo per valutare efficacia e aggiustamenti di azioni, se necessari.
- Analisi delle Emissioni di Gas Serra: Valutazione delle emissioni di gas serra prodotte direttamente o indirettamente dall’attività dell’organizzazione. Questo può includere l’analisi delle attività produttive, dei trasporti e di altre fonti di emissioni.
- Analisi delle Vulnerabilità Climatiche: Identificazione delle vulnerabilità specifiche dell’organizzazione rispetto ai cambiamenti climatici. Ciò potrebbe coinvolgere la valutazione delle potenziali minacce legate al clima, come alluvioni, siccità, ondate di calore, ecc.
- Scenario di Impatti Futuri: Esame delle proiezioni climatiche future e dei loro potenziali impatti sull’organizzazione. Questo può includere analisi di modelli climatici per comprendere come le condizioni climatiche possono cambiare nel corso del tempo.
- Pianificazione per l’Adattamento: Sviluppo di strategie e piani per mitigare i rischi climatici identificati. Ciò potrebbe includere azioni specifiche per ridurre le emissioni di gas serra, migliorare la resilienza alle catastrofi climatiche o adottare pratiche commerciali sostenibili.
- Monitoraggio e Reporting Continuo: Implementazione di sistemi di monitoraggio per valutare costantemente l’efficacia delle misure di adattamento e per apportare eventuali aggiornamenti in risposta ai cambiamenti climatici in corso.
PERCHÈ IL CLIMATE RISK ASSESSMENT?
I benefici di un Climate Risk Assessment vanno oltre la necessità di essere conformi alle normative in materia:
- Identificazione delle Vulnerabilità: il processo permette di identificare le vulnerabilità specifiche di un’organizzazione o di una comunità rispetto ai cambiamenti climatici. Questo è essenziale per comprendere dove potrebbero sorgere problemi e dove sono necessarie azioni correttive.
- Pianificazione per l’Adattamento: la valutazione dei rischi climatici fornisce una base per sviluppare strategie e piani di adattamento. Le organizzazioni possono pianificare interventi mirati per ridurre i rischi, migliorare la resilienza e proteggere le loro attività contro gli impatti climatici.
- Gestione del Rischio e Continuità Operativa: comprendere i rischi climatici consente alle organizzazioni di implementare pratiche di gestione del rischio. Ciò contribuisce a garantire la continuità operativa anche in presenza di eventi climatici estremi, riducendo potenziali interruzioni e perdite economiche.
- Reputazione Aziendale e Responsabilità Sociale: affrontare i rischi climatici dimostra un impegno nei confronti della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale. Le organizzazioni che adottano misure concrete per mitigare gli impatti climatici possono godere di una migliore reputazione aziendale e di relazioni più solide con gli stakeholder.
- Investimenti Sostenibili: investitori, finanziatori e assicuratori stanno sempre più considerando i rischi climatici nelle loro decisioni di investimento e finanziamento. Le organizzazioni che comprendono e gestiscono efficacemente questi rischi possono beneficiare di migliori opportunità di finanziamento e investimento.
- Preservazione delle Risorse Naturali e Ambientali: un approccio attento ai rischi climatici aiuta a preservare le risorse naturali e l’ambiente. Ciò contribuisce a mitigare l’impatto negativo delle attività umane sul clima e sull’ecosistema.
IN CONCRETO OCCORRE:
- Identificare i rischi, ad esempio il rischio delle alte temperature che possono comportare interruzioni dell’approvvigionamento energetico e sospensioni dell’attività lavorativa, piuttosto che il rischio di eventi alluvionali che pure possono colpire le strutture, le vie di comunicazione e le persone, con conseguenti rischi di grave danno a persone e cose e per la stessa business continuity;
- Prioritizzare i rischi valutando la probabilità del verificarsi dell’evento e l’entità delle conseguenze per l’impresa, da una parte, per le persone e l’ambiente, dall’altra, in modo da assegnare a ciascun rischio una sua valorizzazione in termini di gravità;
- Identificare, pianificare e implementare adeguate (a seconda del grado di gravità del rischio) misure di prevenzione e di mitigazione del rischio e dei suoi impatti.
In questo consiste sostanzialmente la “gestione del rischio” ed è questo che è richiesto non solo dalla nuova normativa europea, ma anche e soprattutto dall’attuale contesto socio-ambientale, per garantire la sostenibilità, talvolta la stessa sopravvivenza, dell’impresa.
Ai fini di una corretta pratica di risk management è essenziale dotarsi di una vera e propria climate change risk management policy.
A seguito di un assessment, ovvero un’analisi del contesto organizzativo (che, è bene ricordarlo, non si limita al perimetro aziendale, ma si estende all’intera filiera e ai principali stakeholder), si procede ad una prima analisi di “materialità” dei rischi (valutando come detto la loro gravità), si identificano specifici KPI idonei a misurarne gli impatti (tornando agli esempi precedenti, possono essere misurate le giornate di interruzione della produzione o di sospensione dell’attività lavorativa, i giorni di interruzione degli approvvigionamenti, i ritardi nelle consegne etc.) per delineare quindi i passi, le misure ed interventi che l’organizzazione intraprenderà per prevenire e mitigare tali rischi-impatti, al fine di sviluppare una solida capacità di gestione dei rischi legati al cambiamento climatico.
IL SERVIZIO DI ASACERT
A seguito di un assessment, ovvero un’analisi del contesto organizzativo, che si estende all’intera filiera e degli stakeholder, i tecnici ASACERT eseguono una prima valutazione dei rischi ed il loro peso, identificano specifici KPI idonei a misurarne gli impatti, si procede poi con le azioni che l’organizzazione dovrà prevedere per la prevenzione e la mitigazione dei rischi-impatti, al fine di sviluppare una solida capacità di gestione dei rischi legati al climate change.
I VANTAGGI
Attraverso la policy, la sua diffusione e un’adeguata opera di formazione e monitoraggio circa la sua corretta implementazione, l’organizzazione è messa in condizioni di gestire efficacemente e di ridurre i rischi, diventando non solo più resiliente, ma sviluppando anche innovazione che nel medio-lungo termine ne garantisce la crescita sostenibile e ne incrementa la competitività.