Prosegue la rubrica di ASACERT, in cui di fronte all’urgenza di un’azione collettiva per costruire uno sviluppo più responsabile, si è deciso di presentare ogni mese un servizio strettamente allineato ai pilastri ESG (Environmental, Social e Governance).
Servizi che si pongono l’importante obiettivo di aiutare le aziende alla realizzazione dei loro buoni propositi, oltre che ad allinearsi alle politiche europee e nazionali sempre più stringenti a partire dal 2025.
Per il mese di Giugno, ASACERT apre con un servizio fortemente legato al pilastro SOCIAL: La Certificazione per la parità di genere secondo la Prassi di Riferimento 125:2022. Uno strumento ormai fondamentale per tutte le organizzazioni che vogliono concretizzare i propri impegni in materia di equità, inclusione e valorizzazione del talento femminile.
Il Gender Equality Index 2024, pubblicato dall’European Institute for Gender Equality, ha visto l’Italia posizionarsi al 14° posto tra i Paesi dell’Unione Europa nella classifica dell’indice di uguaglianza di genere con un punteggio di 69.2 punti, a fronte di un punteggio medio europeo di 71 su 100. Secondo i dati ISTAT nelle aziende le donne manager sono appena il 27% del totale dei dirigenti, al di sotto del valore medio europeo.
Secondo la Relazione 2024 di Accredia, dalla pubblicazione della UNI/PdR 125 nel 2022 sono già oltre 16.000 i siti aziendali certificati da organismi accreditati, come ASACERT | SB. Un dato che testimonia una crescente attenzione delle imprese italiane verso i temi della parità di genere, della gestione delle diversità e della responsabilità sociale. La certificazione accreditata secondo la UNI/PdR 125 si colloca oggi al quarto posto per diffusione tra le certificazioni di sistema, confermando il ruolo strategico che essa riveste anche nell’accesso ai bandi del PNRR e nelle politiche aziendali di inclusione e tutela, in particolare in ambito di maternità e crescita professionale.
Come agire?
ASACERT |SB, Ente accreditato per la certificazione sulla Parità di Genere, accerta le condizioni all’interno dell’organizzazione per il rilascio della certificazione, con garanzia di imparzialità e terzietà del processo. Ottenere la certificazione offre numerosi vantaggi alle imprese, tra cui l’accesso a sgravi fiscali, la possibilità di ottenere premi nella partecipazione a bandi nazionali ed europei, la riduzione dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, il rafforzamento dell’immagine aziendale agli occhi degli stakeholder, la creazione di un ambiente lavorativo sano e costruttivo con conseguente aumento della produttività e della motivazione dei dipendenti e significativi vantaggi competitivi sul mercato.
L’impegno verso l’equità deve riflettersi anche nelle narrazioni mediatiche, nelle pratiche di assunzione e promozione e nelle leggi che regolano i diritti dei lavoratori. Solo attraverso una trasformazione culturale, che abbracci questi valori, si può sperare di costruire un futuro equo e paritario.
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