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Focus sul Rating di Legalità: tutto quello che c’è da sapere sul Regolamento Antitrust

Cos’è il Rating di Legalità, a cosa serve, quali sono i requisiti per ottenerlo e quali sono i vantaggi per le aziende che lo ottengono? vediamo nel dettaglio il funzionamento secondo il nuovo Regolamento dell’Antitrust (delibera Agcm del 15 maggio 2018 n°27165).

Che cos’è, come funziona e quali sono i vantaggi del rating di legalità

Strumento introdotto nel 2012, il rating è un indicatore sintetico del rispetto di elevati Standard di legalità da parte delle aziende e, più in generale, esso è volto a promuovere comportamenti etici in ambito aziendale, classificando il grado di attenzione che l’impresa dimostra rispetto alla corretta gestione del proprio business. Il sistema di rating viene misurato mediante un punteggio, che può variare da 1 a 3 e che viene convenzionalmente indicato con delle stelle (★). Alle aziende che soddisfano i requisiti “base”, ne verrà attribuita una; rispettando gli altri requisiti preliminari del Regolamento possono essere ottenuti, inoltre, dei segni +. Tre segni + corrispondono ad una ulteriore stella, per un massimo di tre. Il valore del rating viene utilizzato per la concessione di finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, nonché in sede di accesso al credito bancario.

Chi può fare richiesta

Possono richiedere l’attribuzione del rating di legalità le imprese in possesso dei seguenti requisiti:

  • Hanno sede operativa in Italia
  • Hanno un fatturato di due milioni di euro nell’esercizio chiuso nell’anno precedente a quello di richiesta di rating
  • Sono iscritti al registro imprese da almeno due anni alla data di richiesta
  • Rispettano i requisiti richiesti dal Regolamento attuativo

Le imprese che soddisfano tali requisiti possono presentare apposita domanda all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm).

Requisiti per aumentare il rating di legalità

Il punteggio base sarà incrementato di un segno + al ricorrere di una delle seguenti condizioni:

  • Aver adottato modelli organizzativi di prevenzione e di contrasto della corruzione (come ad esempio essere in possesso della Certificazione UNI EN ISO 37001:2016, rilasciata dagli Organismi di certificazione)
  • Aver aderito a protocolli o alle intese di legalità finalizzati a prevenire e contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia legale, sottoscritti dal Ministero dell’Interno o dalle Prefetture-UTG con associazioni imprenditoriali e di categoria
  • Aver aderito ai protocolli o alle intese di legalità finalizzati a prevenire e contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia legale, sottoscritti dal Ministero dell’Interno o dalle Prefetture-UTG con associazioni imprenditoriali e di categoria
  • Essere iscritto ad uno degli elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa istituiti ai sensi delle vigenti disposizioni di legge (white list).

Rating di legalità e rating di impresa a confronto

Il rating di legalità e il rating di impresa vengono spesso confusi, ma si tratta di due strumenti differenti sia per competenza che per destinatari: del primo se ne occupa l’Agcm – Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – ed è un istituto di applicazione generale; il rating di impresa, invece, che è stato introdotto per la prima volta con il D.Lgs 50/ 2016 e che è di competenza dell’ Anac – Autorità Nazionale Anticorruzione – viene applicato specificatamente al settore degli appalti pubblici e misura le performance contrattuali degli operatori economici

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