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APPROVATO PACCHETTO OMNIBUS: VERSO LA SEMPLIFICAZIONE DELLA RENDICONTAZIONE DI SOSTENIBILITÀ

Il 3 Aprile è stato approvato con larga maggioranza del Parlamento Europeo lo “Stop the clock” del pacchetto Omnibus, una proposta adottata dalla Commissione verso la fine di febbraio 2025, al fine di semplificare la legislazione UE in materia di sostenibilità rinviando alcune disposizioni dell’entrata in vigore delle nuove norme UE sulla Due Diligence (CSDDD) e sulla Rendicontazione di Sostenibilità (CSRD).

Una misura che concede alle aziende più tempo per adeguarsi agli obblighi previsti dalle nuove direttive comunitarie, una decisione che incide parzialmente solo in termini temporali, ma che continua a perseguire obiettivi ambiziosi in termini di sostenibilità e riduzione delle emissioni.

Di seguito i termini di rinvio:

  • di due anni dell’obbligo di rendicontazione di sostenibilità (CSRD) per le grandi imprese che ancora non hanno avviato la rendicontazione nel 2025. E per le PMI quotate, la cui prima scadenza slitterà dal 2027 al 2029;
  • di un anno, dell’obbligo di due diligence (CSDDD) per il termine di recepimento da parte degli Stati Membri, prevista a luglio 2026 e la prima fase dell’applicazione per le imprese più grandi che slitta dal 2027 al 2028.

Nello specifico, per quanto riguarda le scadenze previste dalla CSRD, queste variano in base alle dimensioni dell’impresa coinvolta. Gli Stati Membri dovranno applicare gli obblighi di rendicontazione di sostenibilità, secondo un calendario graduale pensato per agevolarne l’adeguamento:

  • le grandi aziende considerate enti di interesse pubblico, con almeno 500 dipendenti in media e quelle che guidano grandi gruppi con la stessa dimensione (conteggiata su base consolidata), dovranno iniziare a comunicare le informazioni richieste nel 2025, riferite all’anno che comincia il 1° gennaio 2024.
  • le altre grandi imprese, così come le capogruppo di grandi gruppi che non rientrano nel primo caso, lo faranno nel 2026, con riferimento agli esercizi avviati il 1° gennaio 2025.
  • le piccole e medie imprese inizieranno a fornire queste informazioni nel 2027, relativamente all’anno che parte dal 1° gennaio 2026.

È iniziata una nuova fase in cui si punta a ridurre gli oneri amministrativi, dando maggiore spazio alla crescita, all’innovazione e alla competitività. In questo contesto, la rendicontazione di sostenibilità non è più vista solo come un adempimento, ma diventa uno strumento strategico per valorizzare il proprio modello di business. È un elemento chiave per entrare in filiere sostenibili e prepararsi gradualmente all’integrazione nei criteri ESG promossi a livello europeo.

Al fianco delle imprese che dovranno adattarsi al nuovo quadro normativo europeo c’è ASACERT | CSR Audit Solutions: società di revisione legale iscritta all’Albo dei revisori e specializzata nella verifica e certificazione delle dichiarazioni ESG, che offre un supporto completo per la conformità alla CSRD, con servizi di pre-assessment e gap analysis, assistenza, verifica e validazione nella redazione delle dichiarazioni di sostenibilità.

La sostenibilità resta, e continuerà ad essere, un elemento centrale nella definizione delle strategie aziendali. Gli obiettivi in questo ambito rimangono saldi, anche in un contesto in evoluzione: integrare i principi ESG, creare valore nel lungo termine e rispondere in modo concreto alle aspettative di stakeholder sempre più attenti alle tematiche ambientali, sociali e di governance.

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