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2023 L’ANNO EUROPEO DELLE COMPETENZE

 IL 19% DELLA POPOLAZIONE GIOVANE NON LAVORA E NON STUDIA

“La formazione riveste un ruolo fondamentale e imprescindibile per lo sviluppo individuale e collettivo”. Questa frase, che a molti può giungere banale, poi così scontata non è se valutiamo che nel 2022, i Neet (i giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non studiano) sono stimati al 19,0% della popolazione, percentuale più elevata tra le ragazze (20,5%) rispetto ai ragazzi (17,7%). Nel Mezzogiorno, l’incidenza è doppia rispetto al Centro-Nord. Nel 2022, la partecipazione degli adulti alle attività formative – fondamentale per favorire l’occupabilità degli individui e la loro vita sociale e relazionale – interessa il 9,6% della popolazione nella fascia d’età tra i 25 e i 64 anni (il 9,4% della componente maschile e il 9,9% di quella femminile)*.

Proprio per invertire la tendenza e dare forza al tema della formazione continua, il 9 maggio 2023 è stato inaugurato “l’Anno europeo delle competenze”. L’iniziativa UE ha l’obiettivo di sensibilizzare istituzioni europee, Stati membri, parti sociali, imprese e lavoratori dell’Unione a investire nella formazione e nello sviluppo delle competenze per superare la carenza di manodopera e responsabilizzare gli individui a partecipare attivamente alle transizioni in corso del mercato del lavoro attraverso la formazione continua. Disporre di un ricco bagaglio di competenze rappresenta un elemento decisivo per cogliere le opportunità offerte dalla transizione verde e digitale. Tuttavia, attualmente oltre tre quarti delle imprese dell’UE incontrano difficoltà a trovare lavoratori qualificati e i dati Eurostat più recenti indicano che solo il 37% degli adulti ha l’abitudine di seguire corsi di formazione. Inoltre, 4 cittadini europei su 10 (1 lavoratore su 3) non dispongono delle competenze digitali di base. Già nel 2021, in ben 28 attività lavorative (dall’edilizia all’assistenza sanitaria, dall’ingegneria all’informatica) si registravano carenze in termine di competenze.

I Paesi membri dell’UE hanno approvato degli obiettivi sociali per il 2030 molto ambiziosi, in base ai quali almeno il 60% degli adulti dovrebbe partecipare ogni anno ad attività di formazione, contribuendo in tal modo a raggiungere entro il 2030 l’obiettivo di un tasso di occupazione di almeno il 78%. Entro tale anno nell’UE almeno l’80% degli adulti dovrebbe possedere competenze digitali di base e dovrebbero essere impiegati 20 milioni di specialisti delle TIC, mentre un numero maggiore di donne dovrebbe essere incoraggiato a svolgere tali attività professionali.

La formazione non è più solo un’opportunità, dunque, ma una necessità, un’arma per affrontare le sfide del presente e del futuro.

  1. Competenze per l’occupabilità: in un mondo in continua evoluzione, le competenze richieste dal mercato del lavoro cambiano rapidamente. La formazione offre l’opportunità di acquisire nuove competenze e di adattarsi alle esigenze del mondo del lavoro. Essere ben formati aumenta le probabilità di trovare un’occupazione soddisfacente e di essere competitivi nel mercato.
  2. Elevata qualità della vita: la formazione non si limita solo al campo lavorativo ma coinvolge tutti gli aspetti della nostra vita. Una persona istruita è più propensa a prendere decisioni informate sulla salute, la sicurezza, l’ambiente e la gestione finanziaria. La conoscenza ci dà la possibilità di capire meglio il mondo in cui viviamo e di contribuire positivamente alla società.
  3. Empowerment e autostima: imparare, superare sfide e raggiungere obiettivi personali ci rende più fiduciosi nelle nostre capacità. La formazione è un processo di empowerment che ci dà la forza di perseguire i nostri sogni e di realizzare il nostro potenziale.
  4. Innovazione e progresso sociale: le società progredite sono caratterizzate dalla capacità di innovare e adattarsi al cambiamento. La formazione è il motore dell’innovazione e del progresso sociale, poiché stimola la creatività e l’intelletto delle persone.
  5. Capacità di adattamento: nel mondo attuale, dove l’incertezza è una costante, la capacità di adattarsi è un’abilità essenziale. La formazione sviluppa la flessibilità mentale e ci aiuta ad affrontare situazioni nuove e complesse con maggiore sicurezza.
  6. Consapevolezza culturale e sociale: la formazione ci espone a culture diverse e ci aiuta a comprendere meglio la diversità del mondo. Questo favorisce l’inclusione sociale e il rispetto reciproco, creando una società più armoniosa.
  7. Sviluppo sostenibile: una formazione orientata alla sostenibilità può aiutare a promuovere comportamenti e pratiche rispettose dell’ambiente e delle risorse naturali. L’educazione ambientale è fondamentale per affrontare le sfide ecologiche del nostro tempo.

La formazione è un investimento prezioso che paga dividendi in ogni aspetto della nostra vita. Non si tratta solo di ottenere un titolo, ma di abbracciare la cultura dell’apprendimento continuo e della crescita personale. Il valore della formazione oggi risiede nella sua capacità di trasformare individui, società e il mondo in cui viviamo, rendendoci cittadini più consapevoli, responsabili e attivi nella costruzione di un futuro migliore. ASACERT organizza corsi di formazione rivolti professionisti di ogni settore e livello. I corsi, qualificanti e professionalizzanti, si caratterizzano per l’alto profilo tecnico-scientifico dei relatori e per un metodo di apprendimento basato sul coinvolgimento diretto dei partecipanti. Percorsi formativi valutati, calibrati e strutturati ad hoc, perché ogni organizzazione è differente, così come le persone che ne fanno parte. I corsi sono erogabili in house o via webinar, per una moltitudine di chances di crescita professionale e personale.

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