Il 13 e 14 ottobre rappresentano due giornate significative per il clima.
La prima, la Giornata Internazionale per la Riduzione dei Disastri Naturali, nasce nel 1989 per volontà dell’ONU, con lo scopo di mettere in campo una campagna di sensibilizzazione, di educazione e prevenzione verso questi fenomeni sempre più presenti. Sebbene, infatti, si tratti di catastrofi naturali la consapevolezza e la collaborazione comuni possono ridurre i rischi da esse derivati.
Il 2021, infatti, non è ancora terminato, ma si è messo in luce – non positivamente – per una lunga lista di disastri naturali che hanno interessato numerosi Paesi nel mondo: gli incendi in California e Oregon, il caldo anomalo in Canada, le alluvioni in Kenya, Nigeria e Mozambico, l’estate italiana particolarmente torrida, con temperature che hanno toccato i 50° e hanno portato allo scoppio di numerosi incendi in Sicilia e Sardegna.
Sebbene siano fenomeni casuali, non possiamo non tenere conto del fatto che questi eventi siano anche effetti collaterali di un cambiamento climatico in corso, la cui causa principale è proprio l’uomo.
Con l’arrivo di novembre e l’inizio della Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima – Cop26 – a Glasgow, i leader mondiali saranno chiamati a raccolta per discutere, trovare soluzioni alle conseguenze sempre più devastanti del cambiamento climatico. Due, in particolare, i punti decisivi sui quali i rappresentanti dei 51 Paesi dovranno focalizzarsi: rimanere sotto 1,5 grandi di riscaldamento globale ed eliminare il carbone dalla produzione energetica.
Ci spostiamo di un giorno, senza allontanarci dal problema delle emissioni di CO2. Il 14 ottobre è la Giornata Mondiale contro l’incenerimento dei rifiuti, promossa da GAIA – Global Alliance for Incinerator Alternatives. Il problema dell’incenerimento dei rifiuti si fonda principalmente sulla mancata conoscenza dei principi dell’economia circolare e delle normative europee emanate nel lontano 1975 e che possono essere riassunte in tre semplici parole: ridurre, riutilizzare, riciclare.
Ridurre la produzione di rifiuti significa essere consapevoli che molti dei prodotti che acquistiamo possono essere riutilizzati per una seconda vita, finché non arriva il momento di riciclarli. In questo l’Italia porta a casa buoni risultati, classificandosi al primo posto tra i grandi Paesi UE per il recupero dei rifiuti, con il suo modello di produzione che si autorigenera.
Bisogna sottolineare, inoltre, che la pratica dell’incenerimento non consiste semplicemente nel bruciare i rifiuti. Quello che incide sull’ambiente è ciò che non si vede: la dispersione nell’atmosfera di sostanze che inquinano l’aria che respiriamo (CO2, ossido di azoto e metalli pesanti come il mercurio e il cadmio). La soluzione si trova nell’utilizzo dei Termovalorizzatori in grado di riutilizzare l’energia prodotta attraverso la combustione, trasformandola in energia termica o elettrica. L’aspetto che più dovrebbe farci riflettere è il fatto che gli inceneritori – certamente sempre più moderni ed efficienti – sono il male minore, poiché l’alternativa è l’abbandono dei rifiuti nelle discariche.
Ecco perché diventa fondamentale diffondere una maggiore consapevolezza sui principi della Circular Economy. Sotto questo aspetto ASACERT si impegna quotidianamente affinché il paradigma della circolarità sia sempre diffuso nel comportamento dei singoli, dei collaboratori e degli stakeholders. L’economia circolare è un driver strategico in grado di favorire l’affermazione di nuovi modelli di business, per superare la tradizionale linearità dei processi e passare a una configurazione circolare dell’economia.
Allo stesso tempo in ASACERT facciamo ogni giorno un passo avanti verso la diffusione di comportamenti sostenibili, dal punto di vista sociale, economico e ambientale, affidandoci ai “17 comandamenti” per lo Sviluppo Sostenibile (SDG’s). Sarà così possibile agire per tempo e proteggere le persone e il pianeta dagli effetti disastrosi – naturali o no che siano – dovuti al cambiamento climatico.
Seguendo questi principi, ASACERT ha accettato la sfida lanciata da Aworld per generare un milione di azioni sostenibili for People and Planet e promuovere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.
Prendi parte al cambiamento in poche semplici mosse!
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